Cartelle Equitalia, rottamazione 2019 a rischio per cartelle sotto i 1000 euro

Rottamazione ter, quali sono le cartelle Equitalia a rischio

Scade il 30 aprile la possibilità di fare domanda per la pace fiscale con l’Agenzia delle Entrate, tramite il saldo e stralcio o la rottamazione ter 2019 delle cartelle Equitalia. Ma per ora, le cartelle Equitalia di importo fino a 1000 euro, relative ai debiti Inps ed affidate alla riscossione dal 2000 al 2017, potrebbero non rientrare nel beneficio della cancellazione automatica inizialmente prevista dalla legge di bilancio 2019.
Per queste cartelle Equitalia, infatti, il ministero del lavoro non si è ancora pronunciato. Lo stesso istituto di previdenza non ha ricevuto chiarimenti in merito a come calcolare il limite dei 1000 euro, se con o senza le sanzioni.

Cartelle Equitalia, come verificare a quanto ammontano i debiti

Per capire se le proprie cartelle Equitalia riguardano importi inferiori a 1000 euro, e dunque i debiti iscritti a ruolo rischiano di essere tra quelli per ora sospesi dal beneficio della cancellazione automatica, è sufficiente richiedere un estratto conto debitorio Equitalia. Tale documento contiene tutti i debiti con relativi importi iscritti presso l’agente di riscossione Equitalia, e consente di verificare la propria situazione debitoria in relazione a tasse, contributi e sanzioni non saldati, per i quali gli appositi enti pubblici hanno incaricato Equitalia per il recupero.
Se le cartelle Equitalia presenti nell’estratto dovessero riguardare importi inferiori a 1000 euro, c’è il rischio che non si possa ricorrere alla domanda di rottamazione ter o di saldo e stralcio. Ma quando si parla di queste procedure, cosa si intende nello specifico?

Saldo e stralcio e rottamazione ter cartelle Equitalia, le differenze

Sia la rottamazione ter che la richiesta di saldo e stralcio delle cartelle Equitalia sono benefici che possono essere richiesti anche quest’anno, entro il prossimo 30 aprile. Tuttavia, c’è una sostanziale differenza tra saldo e stralcio e rottamazione ter.
Grazie al saldo e stralcio, si può pagare solo una percentuale del debito contratto con Equitalia, dal 16% al 35%, in base al valore della propria dichiarazione Isee, che va allegata all’istanza. Nello specifico, il 16% delle somme dovute è richiedibile da chi ha un Isee fino a 8.500 euro; il 20% per Isee fino a 12.500 euro; il 35% per chi ha un Isee fino a 20mila euro. L’importo può essere versato in unica soluzione entro il 30 novembre 2019 o in cinque rate consecutive con scadenze al 30 novembre 2019 (per il 35% del dovuto), al 31 marzo 2020 (per il 20%), al 31 luglio 2020 (per il 15%), al 31 marzo 2021 (per il 15%) e al 31 luglio 2021 (per il 15%).
La domanda di saldo e stralcio delle cartelle Equitalia può essere avanzata solo da persone fisiche in grave e comprovata difficoltà economica, ovvero con un Isee inferiore a 20mila euro.
Chi sceglie la rottamazione ter delle cartelle, invece, può versare interamente il debito senza sanzioni ed interessi, o con la possibilità di rateizzarlo fino al 2023.

Rottamazione ter Equitalia, come funziona

Con la rottamazione ter c’è la possibilità, facendo domanda entro il 30 aprile prossimo, di versare gli importi o in unica soluzione entro il 31 luglio 2019, o in 18 rate consecutive entro cinque anni. In questo caso, la prima rata dovrà essere versata entro il 31 luglio 2019, la seconda entro il 2 dicembre 2019, e le restanti, a partire dal 2020, entro il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio ed il 30 novembre di ciascun anno, fino al 2023. La prima e la seconda rata saranno pari al 10% del dovuto, mentre le restanti saranno di pari importo.