Casa, i rimborsi ai comuni per l’esenzione Imu danneggiano le detrazioni

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Il ministro degli affari regionali Graziano Delrio, il sottosegretario all’economia Pier Paolo Baretta ed il presidente dell’Anci Piero Fassino hanno dichiarato, nella giornata di ieri, che il rimborso ai sindaci per far fronte alla perdita di liquidità scaturita dall’esenzione Imu e dall’introduzione della Tasi è confermato. L’agevolazione sarà pari a 700 milioni, il che contrasta con il miliardo inizialmente richiesto. I primi 500 milioni verranno dalla dote stanziata dalla legge di stabilità per l’introduzione di sgravi alle famiglie. I restanti 200 milioni saranno invece reperiti a breve nel bilancio dello stato. La somma permetterà di redigere ufficialmente il primo provvedimento utile, come ad esempio il decreto Lupi sull’emergenza abitativa.

Le conseguenze sulle famiglie

Con il patto sottoscritto ieri al ministero dell’economia e delle finanze la dote destinata ad istituire anche sulla Tasi un sistema di detrazioni simili a quelle per l’Imu rischia di calare rispetto a quella inizialmente concepita. Senza i 500 milioni stanziati dalla legge di stabilità, infatti, gli sgravi ai nuclei familiari scenderebbero di circa 1.7 miliardi. Tale somma è stata concepita alla luce dell’aumento dello 0.8 per mille sull’aliquota massima Tasi per il 2014. Gli introiti frutto dell’addizionale – che ha rappresentato un nodo cruciale dell’accordo siglato ieri – saranno utilizzati per le detrazioni sulla prima casa, ma toccherà ai sindaci stabilire se imporre il prelievo extra tutto sulla prima o tutto sulla seconda casa, portando i tetti per il 2014 rispettivamente al 3.3 per mille e all’11.4 per mille (inclusa l’Imu), o se spalmarla tra le due basi imponibili.

Le opinioni sull’accordo casa

Nell’esecutivo, l’accordo sulla casa ha lasciato comunque tutti soddisfatti. Secondo Delrio sarà garanzia, “per milioni di famiglie italiane, specialmente le meno abbienti”, del “mantenimento dell’esenzione della nuova tassa sulla prima casa”,  permettendo di “estendere l’esenzione ancora più di prima, con la precedente imposta”. Dello stesso parere è Baretta, per il quale i 700 milioni di indennizzo assicurano “complessivamente lo stesso gettito del 2013 garantendo quindi ai cittadini i servizi e ciò è anche la dimostrazione che gli stessi pagheranno meno degli anni precedenti”. Per Fassino “l’incontro è stato molto proficuo, e i comuni potranno disporre nel 2014 delle stesse risorse del 2013”.

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Dal vertice di ieri, inoltre, anche i sindaci sono riusciti ad ottenere un vantaggio, ovvero la promessa che i municipi potranno accendere mutui anche oltre il limite dell’8% delle entrate, e che quelli sotto i 5mila abitanti saranno esentati dal patto di stabilità. Anche se, per passare dalle promesse ai fatti, bisognerà aspettare l’assemblea straordinaria dei sindaci convocata a Roma per questa mattina.

Simona Di Michele

Fonti Il Sole 24 Ore