Catasto, al via l’obbligo di registrazione per gli impianti fotovoltaici

[custom_frame_center shadow=”on”]Accatastamento impianto fotovoltaico[/custom_frame_center]

Impianti fotovoltaici da accatastare

E’ ormai certo l’accatastamento obbligatorio per gli impianti fotovoltaici. Ma le condizioni cambiano in base alle tipologie d’impianto.

I pannelli a terra, considerati beni immobili e dunque autonomi, dovranno essere registrati nella categoria D1, relativa agli opifici. Per le strutture poste su aree di pertinenza di altri immobili, invece, si dovrà  totalmente rideterminare la rendita del bene a cui i pannelli sono connessi. Solo se tale valore risulterà superiore al 15% di quello originario il proprietario dovrà comunicare la variazione al catasto.
Infine, per i fotovoltaici rurali è prevista la registrazione in categoria D10, anziché D1, solo se tali impianti hanno una potenza inferiore ai 200 Kw, e risultano di proprietà di un’azienda agricola esistente, estesa su un terreno di non meno di 10mila metri quadri.
Non soggetti all’obbligo dell’accatastamento, poi, sono gli impianti di modesta entità, ovvero i beni mobili.

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Come va calcolata la Iuc dopo l’accatastamento

In relazione all’imposta unica comunale, che unisce Imu, Tasi e Tari, la diversità dell’accatastamento in base ai differenti tipi di fotovoltaico non mancherà di avere conseguenze.
Gli impianti fotovoltaici rurali della categoria D10, esenti da Imu, saranno subordinati solo ad un’aliquota Tasi massima dell’1 per mille (aliquota che potrebbe subire ulteriori riduzioni a discrezione dei comuni).
Per gli immobili della categoria D1, e a partire dal valore catastale derivante dalla dichiarazione di accatastamento, il calcolo di Imu e Tasi dovrà invece essere effettuato tenendo bene a mente che la somma delle due aliquote non deve superare il 10.6 per mille, e che quella della Tasi dovrà essere compresa tra l’1 e il 2.5 per mille. Per le aliquote Tari, la cui base imponibile sarà ancora determinata dalla superficie calpestabile, si dovranno prendere in considerazione le specifiche disposizioni dei comuni.
Diverso è il caso di un immobile che, già censito, dovrà variare la rendita catastale per via della presenza di impianti fotovoltaici. La rideterminazione della rendita, di fatto, aumenta la base imponibile per Imu e Tasi, costringendo ad un ricalcolo delle imposte al rialzo rispetto allo scorso anno.

Simona Di Michele

Fonti Il Sole 24 Ore