Decreto Tasi, a rischio rinvio per l’incognita sulla prima casa

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Tasi prima casa

La discussione in merito al decreto sullo spostamento del termine di pagamento della prima rata Tasi al 16 ottobre per i comuni che non hanno ancora deliberato e fatto pubblicare le aliquote dalle finanze potrebbe ulteriormente slittare alla prossima settimana. A complicare il quadro, infatti, si aggiunge l’incognita della proroga in due tempi anche per il pagamento Tasi sull’abitazione principale.
Per la prima casa, dividere il versamento in due e scegliere il 16 ottobre come prima scadenza anticiperebbe il costo per i contribuenti, visto che la legge di stabilità 2014 prevedeva, in assenza della delibera comunale, l’obbligo di pagare tutta l’imposta entro il 16 dicembre.

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La Tasi in numeri

Dal 16 giugno, termine di scadenza previsto originariamente per l’acconto Tasi nei comuni privi di delibera sulle aliquote, si potrebbe dunque passare al 16 ottobre con l’approvazione del relativo decreto atteso per i prossimi giorni. Il 16 dicembre, al momento, è invece la data di scadenza per la Tasi in soluzione unica sulle prime case nei comuni che non hanno approvato e pubblicato le aliquote 2014.
I comuni che hanno già deliberato, per ora, sono 2.172, ma l’elenco può aggiungere voci fino al 31 maggio. Il 2.5% è l’aliquota massima per la Tasi 2014. Nel caso di immobili diversi dalla prima casa, il limite è rappresentato dalla somma di Imu e Tasi, la quale non può superare il 10.6 per mille, o l’11.4 se il comune applica su tali immobili l’aliquota aggiuntiva dello 0.8 per mille a favore delle detrazioni. L’1%, invece, è l’aliquota massima per i fabbricati strumentali all’attività agricola.

Simona Di Michele

Fonti Il Sole 24 Ore