Detrazioni fiscali, previsti tagli dal nuovo esecutivo

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Alcune delle principali categorie di agevolazioni fiscali verso le quali il nuovo esecutivo, in vena di tagli, deve garantire tutela:

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  • Redditi di piccole imprese;
  • lavoratori dipendenti e autonomi;
  • pensioni;
  • detrazioni su ricerca, salute e disabilità;
  • agevolazioni per il patrimonio artistico, l’ambiente, l’istruzione.
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Il riordino delle detrazioni

Chiamato a scegliere dove tagliare e dove no, in ambito di sconti fiscali il nuovo governo dovrà fare i conti con circa 720 tax expeditures, emerse da un censimento datato 2011. Negli ultimi due anni, del resto, i bisogni di cassa dell’erario hanno già spinto a riduzioni o vere e proprie eliminazioni delle agevolazioni. Lo sanno bene le polizze vita, o la deduzione forfettaria sui redditi di locazione, ridotta dal 15 al 5%.

Un riordino generale è stato tentato più volte ma senza successo fin dallo stesso 2011. Un fallimento che è costato l’aumento dell’Iva ordinaria al 22%, ed un taglio lineare delle detrazioni del 19% scongiurato in extremis solo grazie alla spending review.

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Cosa si prevede con il nuovo governo

L’esecutivo capitanato da Renzi dovrà muoversi con cautela, per evitare che i tagli accrescano lo scontento popolare. Un punto a favore della delega sembra esserci. Viene infatti data la possibilità alle persone fisiche di detrarre i documenti fiscali rilasciati da negozianti, imprese e professionisti (ovviamente col vincolo della selettività, ed in virtù delle misure di copertura finanziaria attuabili). A favore dei privati potrà essere anche la cosiddetta semplificazione, tramite cui si dovrebbero rendere più efficaci e digitalizzati i sistemi utilizzati da sostituti d’imposta e Caf, e rivedere i termini di versamento delle addizionali comunali e regionali all’Irpef (operazione che permetterebbe di superare lo sfasamento con cui tali imposte vengono prelevate oggi dai datori di lavoro).
I risparmi del riordino, in ogni caso, saranno destinati al fondo per la riduzione delle imposte, finanziato anche con i guadagni ottenuti dalla lotta all’evasione fiscale.

 

Simona Di Michele

Fonti Il Sole 24 Ore