Equitalia, 20 mld recuperabili con la rateizzazione dei debiti

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Se i contribuenti morosi che ne sono stati tagliati fuori con il decreto del fare potessero di nuovo usufruire dei pagamenti a rate, l’ente di riscossione incasserebbe 20 miliardi di recupero. A dichiararlo, l’amministratore delegato Benedetto Mineo.

Il caso

Con il decreto del fare, alcuni contribuenti non possono più accedere all’allungamento in 120 rate (ovvero 10 anni) del pagamento dei propri debiti, e alla decadenza per mancato pagamento di 8 rate. La riflessione di Mineo, come lui stesso ha sottolineato, garantirebbe una dote consistente per l’ente di riscossione. Un appello che ha trovato un ascoltatore interessato nel presidente della commissione finanze Mauro Maria Marino, il quale ha parlato di una necessaria “modifica normativa per consentire la fruizione delle nuove norme” a chi non ha pagato due rate prima della riforma del 2013.

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L’opinione del presidente di Equitalia

Più scettico sembra essere il direttore dell’agenzia delle entrate nonché presidente di Equitalia Attilio Befera, secondo il quale la dilazione di 10 anni e la decadenza dopo 8 mancati pagamenti potrebbero avere riflessi “sul conto economico di Equitalia” e “creare probabilmente qualche problema nel tempo”.
Le rateazioni concesse dal 2008, pari a 2 milioni e 300 mila, hanno permesso all’ente di incassare circa 25 miliardi di euro. Ma Equitalia, secondo quanto dichiarato da Befera, ha ancora un pesante arretrato da smaltire. Degli 894 miliardi affidati dal 2000 alla riscossione dai vari enti impositori, e passati in carico ad Equitalia nel 2006, sono infatti circa 60 i potenziali miliardi da riscuotere.

Simona Di Michele

Fonti Il Sole 24 Ore