Camera di commercio, cos’è il diritto annuale

Mini guida per chi vuole conoscere le caratteristiche del diritto annuale, l’imposta che le imprese italiane iscritte devono pagare alla propria camera di commercio.

Camera di commercio diritto annuale[spacer style=”2″ icon=”59141″]

Cos’è il diritto annuale

Per diritto annuale si intende l’imposta che le imprese italiane iscritte nel registro delle imprese, ed i soggetti registrati nel repertorio delle notizie economiche ed amministrative (REA), devono versare alla camera di commercio.
Il diritto annuale va pagato ad ogni camera di commercio dove sono iscritte la sede principale dell’impresa, le sue eventuali sedi secondarie, e le unità locali. Se queste ultime sono localizzate in province diverse rispetto a quella della sede principale, è necessario versare il diritto ad ogni camera di commercio competente per territorio.
L’imposta copre un anno solare d’iscrizione nel registro delle imprese o nel REA. Chi vi si cancella durante l’anno deve versare comunque l’intero importo dovuto.

Chi deve obbligatoriamente pagare il diritto annuale

Il tributo, che va pagato da aziende iscritte nel registro delle imprese e dai soggetti iscritti al REA, riguarda obbligatoriamente, nello specifico, le imprese individuali, le società di persone e di capitali, quelle tra professionisti, i consorzi, gli imprenditori agricoli e i coltivatori diretti, le sedi secondarie e le unità locali di imprese che hanno sede principale all’estero.

Chi non è obbligato a pagare il diritto annuale

Vari i casi previsti per legge che esentano dal pagamento dell’imposta alla camera di commercio. Si passa dalle imprese sotto provvedimento di fallimento o liquidazione coatta amministrativa entro il 31 dicembre dell’anno precedente (a meno che non sia stato concesso l’esercizio provvisorio), alle ditte individuali cessate entro il 31 dicembre dell’anno precedente (a condizione che la domanda di cancellazione sia stata presentata entro il 30 gennaio dell’anno di riferimento). Ancora, non devono pagare il diritto annuale le società che hanno approvato il bilancio finale di liquidazione entro il 31 dicembre dell’anno precedente (se la relativa domanda è stata presentata entro il 30 gennaio dell’anno di riferimento), e le cooperative soggette a scioglimento d’ufficio entro la fine dell’anno precedente.

Casi particolari

Rimangono assoggettate all’obbligo di pagamento per tutto il periodo in cui rimangono iscritte nel registro le imprese in stato di liquidazione, inattività o sospensione dell’attività. Anche le imprese in stato di concordato preventivo e quelle in amministrazione straordinaria devono proseguire coi versamenti, queste ultime almeno fino a quando l’esercizio dell’impresa è autorizzato.
In caso di decesso dei singoli imprenditori, il versamento va effettuato fino all’anno della morte, ed è a carico dagli eredi qualora non fosse stato già eseguito.

Quanto costa il diritto annuale

A determinare annualmente gli importi che devono essere versati per il diritto annuale ci pensa un decreto emanato dal ministro dello sviluppo economico insieme a quello dell’economia e delle finanze. Le camere di commercio, a loro volta, possono aumentare la misura così fissata fino ad un massimo del 20%.
Per il 2013, le imprese iscritte e le imprese individuali annotate nella sezione speciale del registro delle imprese sono state chiamate a versare un diritto fisso di 88 euro, salito a 200 euro per le imprese individuali iscritte nella sezione ordinaria del registro delle imprese. Chi è iscritto al REA, invece, ha versato in via transitoria un diritto fisso di 30 euro. E se società semplici non agricole e quelle fra professionisti, sempre in via transitoria, hanno pagato un diritto fisso pari a 200 euro, le società semplici agricole sono state sottoposte ad un importo fisso e transitorio di 100 euro.
Le imprese che svolgono la propria attività anche tramite unità locali versano, per ciascuna di esse e alla camera di commercio sotto la cui territorialità rientra l’unità locale, un diritto pari al 20% di quello dovuto per la sede principale, entro un tetto massimo di 200 euro. Le unità locali e le sedi secondarie di imprese con sede principale all’estero devono pagare alle camere di commercio dove hanno sede l’unità locale o la sede secondaria un diritto fisso di 110 euro.
Il diritto fisso per le altre imprese iscritte al registro, infine, è stabilito in relazione al fatturato conseguito nell’esercizio dell’anno precedente, e va da un minimo di 200 ad un massimo di 40.000 euro.

Come si versa il diritto annuale

Il tributo si paga in unica soluzione tramite il modello F24 telematico utilizzato per il versamento delle imposte sui redditi.

Come si compila il modulo F24 per il diritto annuale

Il modulo deve riportare negli appositi spazi il codice fiscale, i dati anagrafici ed il domicilio fiscale; la sigla automobilistica della provincia della camera di commercio destinataria del pagamento (da apporre nella sezione IMU e altri tributi locali, nello spazio riservato al codice ente locale); il codice del tributo che si versa (in questo caso il 3850) e l’anno a cui si riferisce il versamento; il corretto valore dell’importo da pagare (nello spazio importi a debito versati). Se il diritto annuale va pagato a più camere di commercio, vanno segnati in modo distinto tanto gli importi dovuti a ciascuna camera quanto i relativi codici di riferimento.

Entro quando si deve pagare il diritto annuale

La scadenza per il pagamento ordinario del diritto annuale coincide con quella per versare il primo acconto delle imposte sui redditi. E’ concesso un ritardo di 30 giorni dal termine ordinario, che comporta però una maggiorazione delle somme dovute dello 0.40%.

Quali sanzioni sono previste per il ritardo del pagamento del diritto annuale

Pagare in ritardo, o non versare affatto il diritto annuale, prevede per legge l’applicazione di una sanzione che può andare dal 10% al 100% dell’ammontare della cifra dovuta. E’ sempre possibile usufruire del ravvedimento operoso, un provvedimento tramite cui il contribuente che non ha pagato quanto dovuto nei termini previsti può rimediare spontaneamente e beneficiare in tal modo di alcune riduzioni sulle sanzioni minime applicabili.
Per conoscere meglio le disposizioni in tal senso, è utile consultare il sito della camera di commercio a cui si deve pagare il diritto annuale, o contattare direttamente gli uffici preposti della propria CCIAA.

Fonti www.camcom.gov.it

[spacer style=”2″ icon=”9998″]

[b_cciaa_bilanci]