Imposta di Registro

Il glossario di TuttoVisure.it vi spiega cos’è l’imposta di registro e a cosa si applica.

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Cos’è l’imposta di registro

Si tratta del tributo applicabile ad ogni atto iscritto nel territorio dello stato per cui la legge impone la registrazione presso la pubblica amministrazione, passando attraverso la presentazione alle entrate. L’atto è considerato registrato quando, presentato dal contribuente al fisco, viene protocollato e vi si applica la relativa imposta.
L’imposta di registro va considerata alternativa all’Iva, ovvero non viene applicata qualora un contratto rientri nel campo di applicazione dell’imposta sui consumi.

Quanto costa l’imposta di registro

Il valore della tassazione varia in base alla tipologia degli atti registrati. In Italia, dall’1 gennaio 2014 la misura fissa è di 200 euro per contratti di comodato aventi come oggetto un immobile, oppure per quelli relativi alla rinuncia ad una eredità.
In altri casi, la misura cambia a seconda dell’aliquota dell’imposta di registro applicata per legge in funzione della base imponibile. La cessione del credito, ad esempio, subisce lo 0.5% di tassazione, mentre la divisione si registra pagando l’1% d’imposta. Il 2% è relativo all’acquisto della prima casa, mentre il 3% è dovuto in caso di cessione di azienda. Infine, il 4% si applica ai conferimenti in società di immobili strumentali, il 9% ai trasferimenti immobiliari, e il 12% all’acquisto di terreni agricoli da parte di soggetti non agricoltori.

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