Imu, Corte dei conti: perplessità sulla copertura

Torna alla ribalta il discorso relativo alla seconda rata dell’Imu che se da una parte è diventata un vero e proprio out out di questo Governo, per via della dura presa di posizione del Pdl (che ne ha fatto un vero e proprio slogan elettorale), dall’altra parte pende su di essa e il suo congelamento una reale assenza di copertura finanziaria. E proprio a tale motivo, si rincorrono in questi giorni i dibattiti relativi all’Imu, l’aumento dell’Iva e la ricerca della copertura necessaria per la stabilità.

Ultima voce a prendere parte al dibattito è quella della Corte dei Conti che ha manifestato forti perplessità sulla copertura, soprattutto per quanto riguarda il gettito di 600 milioni atteso da una delle norme contenute nel decreto legge che riguarda le disposizioni vigenti in materia di Imu. Nel corso di una audizione davanti alle Commissioni Bilancio e Finanze riunite alla Camera,  la Corte dei Conti si è espressa sulla sanatoria dei contenziosi con i gestori delle sale gioco ed contenuta nell’articolo 14, in cui viene prevista l’estensione dell’ambito temporale di applicazione per i soggetti condannati con sentenza di primo grado in giudizi di responsabilità amministrativo-contabile.

Se il Governo ha previsto di ricavare 600 milioni di euro sui circa 2,4 miliardi di euro necessari per l’abolizione della prima rata dell’Imu 2013, il presidente della Corte dei Conti Raffaele Squitieri, durante l’audizione ha manifestato grande incertezza: ”Non c’è stata nessuna adesione da parte dei concessionari condannati per aver violato gli obblighi di servizio al mancato collegamento degli apparecchi alla rete telematica. Adesso – ha dichiarato il presidente della Corte dei Contiappare opportuno interrogarsi sull’idoneità della norma ad assicurare il maggior gettito atteso, 600 milioni di euro, che concorre in maniera determinante ad assicurare la copertura”.

Matteo Colaninno (PD)

Matteo Colaninno (PD)

Effettivamente il dibattito politico di questi giorni sull’argomento è piuttosto acceso. Matteo Colaninno si è unito alle voci di chi avanza i propri dubbi sul procacciamento del denaro: “Per il 2013 – ha dichiarato l’esponente del Pd ad Agoràpotrebbe essere un discorso serio dire che i soldi non ci sono. Vanno trovati 6 miliardi e mezzo che non crei con la bacchetta magica. Possiamo pensare di riaprire la seconda rata dell’imu perchè i soldi non ci sono”. Anche la seconda rata dell’Imu resta difatti un’incognita e proprio per questo il Governo si è riservato di risolvere questa ulteriore problematica in un secondo momento.

Perentorio il commento del MoVimento 5 stelle che chiede al Presidente Giorgio Napolitano di non firmare il disegno di legge di conversione del decreto Imu. “Noi non avevamo nessuna necessità di aspettare la Corte dei Conti – ha esordito il capogruppo alla Camera Alessio VillarosaGià da tempo denunciamo l’emanazione di questo decreto da parte del presidente della Repubblica perché il decreto attualmente è incostituzionale. Il problema è che ad usufruire di questa sanatoria attualmente sono solo 17 società per un totale di circa 13 mila euro, cifra ben lontana dai 600 milioni di euro” Come sottolinea il capogruppo del M5S dunque, “attualmente la copertura assolutamente non c’è” dunque il Governo dovrà prendere decisioni in tale contesto, in un panorama che si prevede a tal proposito incandescente.

Fonte La Repubblica