Imu e Iva, ecco cosa succederà

E’ finalmente arrivato il fatidico giorno. Giovedì 18 luglio, giorno in cui i maggiori leader politici avrebbero dovuto riunirsi per cercare di rispondere alle domande sul futuro aspetto economico del nostro Paese. E l’hanno fatto. In particolar modo, gli argomenti del “meeting” erano essenzialmente due: da un lato l’Iva, dall’altro l’IMU.

Tanti erano i possibili (ma forse poco probabili) scenari. Quale decisione sarà stata presa? Occorre ricordare che la Cabina di Regia che si è riunita stamani a Montecitorio era formata da numerosi leader politici: erano presenti, infatti,  oltre al presidente del Consiglio, Enrico Letta e il vicepremier e ministro dell’Interno, Angelino Alfano, il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini, quello per gli Affari regionali, Graziano Delrio, e i capigruppo di maggioranza, tra i quali quello di Scelta Civica alla Camera, Dellai, e del Misto, Pisicchio.

Al centro della riunione, come abbiamo già anticipato, vi è stata la questione dell’Imu e del’Iva, ed anche  la riforma fiscale all’attenzione della Camera, nonché la mozione di sfiducia individuale al vicepremier Alfano che domani verrà messa ai voti in Senato.

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La nota che è stata diffusa dopo la fine della riunione parla chiaro: l’intento di impegnarsi al fine di sorpassare l’Imu e di individuare coperture ad hoc al fine di non aumentare l’Iva. 

« Nel dettaglio  è stato confermato l’impegno – entro il termine di legge del 31 agosto – a imprimere un’accelerazione al pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione, a fornire soluzioni strutturali per il superamento dell’Imu sulla prima casa nell’ambito di una revisione della tassazione sugli immobili, a individuare le coperture per evitare l’aumento dell’Iva che scatterebbe dal 1 ottobre, ad attuare provvedimenti in materia di ammortizzatori sociali e questione-esodati. Il tutto sarà finalizzato anche a definire strategie che saranno contenute nella legge di Stabilità».

E ancora:

«Forte sostegno politico, unità d’intenti e larga condivisione sull’impostazione, i tempi, il merito dei provvedimenti da attuare in materia di politica economica nei prossimi mesi, in particolare per ciò che attiene alla legge di stabilità».

Insomma, è ben sottolineata la volontà del governo di “mettere una pezza”, come si suol dire, al fine di affrontare le attuali emergenze economiche del Paese, ma il tutto è stato rimandato al 31 agosto. Dopo le ferie insomma.