Imu e Tasi, confermate le regole per l’esenzione degli enti non commerciali

Scadenza richiesta esenzione Imu e Tasi per gli enti non commerciali

Slitta al 30 settembre il termine entro cui gli enti non commerciali (scuole, sanità, alberghi, enti di ricerca no profit) possono richiedere l’[textmarker color=”C24000″]esenzione dal pagamento dell’Imu e della Tasi[/textmarker]. E’ quanto si è stabilito, tramite decreto dell’economia, con l’approvazione del modello e delle istruzioni sulle due imposte per gli enti non commerciali.
Il ritardo al via libera del modello permetterà, per il 2014, di presentare la dichiarazione relativa al 2012 e al 2013 entro il 30 settembre, rimandando al 2015 la scadenza del 30 giugno per i modelli relativi all’anno precedente.

Enti non commerciali che possono richiedere l’esenzione Imu e Tasi

Gli enti non commerciali identificati come esenti da Imu e Tasi sono quelli che utilizzano immobili per attività assistenziali, previdenziali e sanitarie, didattiche, di ricerca, ricettive e sportive, che di fatto non distribuiscono utili ma prevedono solo tariffe simboliche. Per evitare il versamento delle imposte immobiliari, in ogni caso, bisogna attenersi a specifiche istruzioni, che variano a seconda della tipologia dell’ente non commerciale.

[banners]

Esenzione Imu e Tasi per le scuole

Il parametro su cui si fonda l’esenzione Imu e Tasi per le scuole è il costo medio che l’edilizia scolastica ed il trasporto pubblico sostengono per ogni studente. Tale dato, riportato annualmente dall’Ocse e pubblicato sul sito del ministero dell’istruzione, nel 2013 ammontava a 5.275 euro l’anno per gli asili, 6.098 euro per le elementari, 7.018 per le scuole medie, e 7.090 per quelle superiori. Prerequisiti necessari per le scuole che mantengono tali soglie sono quello di essere un istituto paritario che applichi i contratti nazionali degli insegnanti e rispetti il principio di non discriminazione.

Niente Imu né Tasi per enti sanitari

Le attività sanitarie e socio assistenziali sono automaticamente esenti da Imu e Tasi qualora si tratti di strutture convenzionate con la pubblica amministrazione centrale o locale, e a prescindere dagli importi chiesti agli utenti. Fanno eccezione i casi in cui gli ordinamenti non prevedono accreditamenti, e si deve dunque considerare la possibilità dell’esenzione a partire dagli importi delle tariffe.

Quali attività ricettive e ricreative sono esenti da Imu e Tasi

Nel campo ricettivo, le esenzioni Imu e Tasi riguardano tutte le strutture alberghiere ad eccezione di motel, residenze turistiche e d’epoca, bed and breakfast “organizzati in forma imprenditoriale”, beauty farm, alberghi diffusi.
In merito alle attività ricreative (sport e cultura), l’esenzione Imu e Tasi è valida in base alla tariffa simbolica dell’ente non commerciale. Nello specifico, qualora la quota non superi il 50% della media registrata nella stessa zona, non è obbligatorio pagare Imu e Tasi.

Fonti Il Sole 24 Ore

[spacer style=”2″ icon=”9998″]