Iva, pronta una nuova copertura

L’aumento dell’Iva ci sarà o meno? Quel che è certo è che per sostituire (in tutto in parte) la copertura affinché possa essere rimandato  (o evitato) almeno fino al 31 dicembre l’aumento dell’Iva, si sta pensando a tagli selettivi semilineari (così sono stati definiti dal Ilsole24ore.it).

Tra l’altro, occorre aspettare giovedì 18 luglio per conoscere i dettagli, in quanto è possibile che i leader politici che giovedì dovranno riunirsi per decidere del futuro economico del nostro Paese, decidano per la rimodulazione del prelievo e non per l’abolizione dell’Imu sulla prima cosa. Ciò significherebbe l’attivazione di una ulteriore copertura. Da un lato, quindi,  l’estensione eventuale  a 600 euro dello sconto attraverso l’aumento del prelievo sulle seconde e terze case; dall’altro i vari tagli che precedentemente abbiamo chiamato semilineari. In attesa, ovviamente, della nuova spending review.

In linea di massima è questa appena descritta la linea che vorrebbe seguire il nostro Fabrizio Saccomanni, attuale ministro dell’Economia, il quale proporrà questo programma proprio nella riunione che avrà luogo il 18 giugno e che vedrà come protagonisti i maggiori leader politici di partito. Non sarà facile, poiché come ha asserito il nostro ministro, non ci possono essere tagli indolori. Resta il fatto che cercare di risparmiare 2 o 3 miliardi di euro entro quest’anno sarà già un lavoro complesso e per niente facile. Ovviamente il tutto senza mettere a rischio i conti pubblici, quindi nessuno sforamento sul deficit onde evitare di ricadere ancora una volta nella fastidiosa procedura d’infrazione per disavanzo eccessivo (dalla quale, tra l’altro, siamo usciti soltanto un paio di mesi fa).

E’ il compito dei tecnici, quindi, prendere a cura questa particolare situazione, da un lato pensando a questi possibili tagli semilineari che possano coprire almeno in parte il rinvio dell’aumento dell’Iva, dall’altro riflettendo sulla nuova spending review.

La spending review in questione sarà uno dei pilastri portanti della legge di stabilità che arriverà soltanto in autunno. Anche se a più riprese, sarà comunque un’operazione rapida che si differenzierà molto da quella ideata all’epoca di Monti. Infatti sarà incentrato su costi standard e non sulla logica dei tagli lineari. Lo stesso sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, ha sottolineato che:

«occorre incidere con più coraggio sulla spesa abbandonando però i tagli lineari».

I vari step dell’operazione potrebbero garantire entro il prossimo anno 3 o 3,5 miliardi di euro. Per tentare di accelerare il processo della spending review a fine mese sarà incaricato un commissario straordinario ad hoc.

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