Mutui, le nuove norme sul pignoramento della casa

Decreto sui pignoramenti per chi non paga il mutuo, cosa comporta

Il nuovo decreto al vaglio delle commissioni parlamentari, che in questi giorni ha scatenato polemiche tra tutti i fronti politici, potrebbe modificare le regole sulla possibilità, per gli istituti di credito, di pignorare la casa ai creditori insolventi. Una modifica che rischia di andare molto più a favore delle banche che della tutela dei consumatori.

Mutui e pignoramento casa, le regole attuali

Al momento, infatti, se un cliente non riuscisse più a pagare le rate del mutuo contratto con una banca, quest’ultima avrebbe la possibilità di rivalersi sulla sua casa, procedendo con il pignoramento dell’immobile e la conseguente vendita all’asta, ma solo dopo aver ottenuto l’approvazione del tribunale.
Attualmente, dunque, le banche non possono riscuotere i soldi prestati ai clienti se non con grosse difficoltà, e comunque sempre non prescindendo dalle vie legali.

[banners]

Pignoramento immobile, cosa cambia con il decreto legislativo sui mutui non pagati

Il decreto legislativo 256 sui finanziamenti ipotecari, al momento al vaglio delle commissioni parlamentari, intende recepire la direttiva europea 2014/17 sui contratti di credito ai consumatori relativi a beni immobili residenziali.
Nel caso in cui venisse tramutata in legge, tale normativa permetterebbe alle banche di bypassare il tribunale e di procedere immediatamente al pignoramento della casa dei creditori per almeno sette rate del mutuo, anche non consecutive, che non siano state pagate.

Decreto sul mancato pagamento del mutuo e pignoramento casa, le novità

Alle polemiche scatenate da questa nuova direttiva, il presidente dell’Abi Antonio Patuelli ha risposto garantendo che il decreto legislativo rappresenta solo una possibilità futura. L’esecutivo, dal canto suo, si è detto disponibile a modificarne alcuni passaggi, primo fra tutti il numero di rate insolute dopo le quali la banca può pignorare la casa, che potrebbe essere spostato a diciotto (e non a sette).
Le nuove norme, inoltre, non dovrebbero essere retroattive, quindi non si dovrebbero applicare ai mutui già stipulati.

Fonti Huffington Post, Il Sole 24 Ore, International Business Times

[spacer style=”2″ icon=”9998″]