Mutui sulla casa, no alle pubblicità ingannevoli

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‘Prestito sicuro e veloce in 24 ore’, ‘erogazione immediata’, ‘rimborsi comodi’. Sono solo alcune delle forme di pubblicità che tentano di accattivare chi abbia bisogno di un mutuo. Una valanga di slogan che, secondo l’Agcm (l’autorità garante della concorrenza e del mercato), nel settore del credito immobiliare nasconde pratiche scorrette ed ingannevoli. La casa, tra promesse di cessioni del quinto, credito agevolato e finanziamenti per ristrutturare (questi ultimi cresciuti del 5% negli ultimi sei mesi fino ad arrivare a rappresentare il 7.6% dei mutui erogati) rischia di diventare la vittima più esposta.

Erogazione mutui

Chi ha bisogno di un finanziamento può sperare in una ripresa: nel 2013 la concessione di mutui ha subito un calo del 15%, dopo il dimezzamento del 2012, ma secondo Crif dicembre è stato il sesto mese consecutivo di aumento della domanda. La situazione in lenta risalita deve però fare i conti con alcune pratiche scorrette da cui è bene guardarsi.

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Pratiche scorrette sui mutui

Una delle prime trappole si nasconde nella mancata chiarezza sui costi veritieri del finanziamento all’interno delle pubblicità. Votati alla trasparenza, per legge, devono essere il tasso annuo effettivo globale (Taeg) ed il periodo di validità, due dati con cui vengono calcolate anche le spese per l’istruttoria, la riscossione, le polizze. Secondo l’Agcm, invece, le formule utilizzate più di frequente (come ‘Tag e Tan min/max consentiti dalla legge’ o ‘Taeg fino al valore massimo consentito dalla legge’) risultano ambigue ed incomplete.
Altri buchi neri si aprono sui tassi variabili su cui sono calcolate le rate indicate nelle offerte (non chiaramente specificati), sul fatto che in taluni casi si cita solo il costo della prima rata e non quello delle successive (che si alza sempre di più), e sulla mancata indicazione della durata del finanziamento.

Non sono inoltre rari i casi in cui nelle pubblicità non vengono adeguatamente specificate le informazioni su chi offre il finanziamento. Non è spesso chiaro, in particolare, se il mutuo provenga da un mediatore creditizio o meno, e dunque da un soggetto che fa semplicemente da tramite e non eroga direttamente il prestito, chiedendo però un costo maggiore. Messaggi come ‘mediazione gratuita’, ‘consulenza gratuita senza vincoli precontrattuali’, o ancora ‘nessuna spesa di istruttoria’ potrebbero celare una poca trasparenza in questo senso.
Infine, il garante consiglia di diffidare da slogan in cui non si chiariscano tutti i requisiti necessari per avere il prestito. Non basta infatti avviare una semplice richiesta, o essere titolare di un conto corrente presso un determinato istituto, per ottenere un mutuo.

Simona Di Michele

Fonti Il Sole 24 Ore