Prestiti imprese, anche nel 2014 si prevede una riduzione del credito

[custom_frame_center shadow=”on”] Il Credit Crunch, l'andamento dei prestiti al settore privato in Italia[/custom_frame_center]

Ancora un calo dei prestiti alle imprese, dopo la riduzione di circa 96 miliardi registratasi a novembre 2013. Il valore in perdita, nel 2014, sarà di 8 miliardi. E’ quanto rivela uno studio del centro studi di Confindustria, che stima una ripresa solo nel 2015, con un incremento del 2.8%, ovvero 22 miliardi.

Presito all’Imprese: cosa potrebbe succedere

Secondo la peggiore delle ipotesi avanzata da Confindustria, quest’anno i prestiti alle imprese potrebbero raggiungere i 40 miliardi in meno, ed il trend negativo permanere anche nel 2015 per un calo pari a 10 miliardi. Per far sì che la contrazione del credito si assesti all’1% “è cruciale – spiega il CsC – che la valutazione e i test effettuati dalla Bce confermino la solidità dei bilanci bancari, così da infondere fiducia negli istituti italiani da parte degli investitori e da abbassare la loro avversione al rischio”. Secondo un’altra analisi del centro, nel 2014 le banche necessiteranno di 20 miliardi di capitale per sostenersi. Una valutazione che cozza con i risultati dei test sul sistema creditizio italiano effettuati dal fondo monetario internazionale. Secondo quest’ultimo, di fronte ad eventuali altri tre anni di forte crisi, le banche italiane (soprattutto le popolari) necessiteranno di un capitale che potrebbe oscillare tra i 6 e i 13 miliardi.

[b_cciaa_indagini]

Le cause del credit crunch

Il blocco dei prestiti bancari alle imprese, secondo il centro studi Confindustria, sarebbe determinato in Italia da molte sofferenze, cresciute a novembre per un valore pari a 103 miliardi, rispetto ai 25 miliardi del 2008. Ad aumentare sono state anche le sofferenze sui prestiti alle famiglie, passati dai 10 miliardi del 2008 ai 32 di novembre 2013. “Questa è la causa principale del credit crunch in Italia – ha fatto sapere il centro – che così ha prolungato e approfondito la recessione partita proprio dalla stretta creditizia cominciata nel 2011. Siamo immersi in un circolo vizioso credit crunch-recessione che si autoalimenta”.  La soluzione per riavviare i prestiti, conclude il centro, sta nel creare maggiori risorse interne per alimentare il capitale bancario, attraverso il taglio alle spese (anche quelle relative al personale bancario) e “l’ulteriore contenimento dei costi operativi”.

Simona Di Michele

Fonti Il Sole 24 Ore