Recupero crediti, oltre 36 milioni le pratiche avviate nel 2013

[custom_frame_center shadow=”on”]Aumento recupero crediti[/custom_frame_center]

Tinte fosche quelle con cui l’associazione Unirec, che raccoglie in Confindustria servizi le aziende impegnate nel recupero crediti, dipinge il quadro della massa debitoria del 2013.

I numeri e la mappa geografica dei debitori

Le procedure aperte per recuperare crediti hanno subito un rialzo che dai 35 milioni del 2012 è schizzato agli oltre 36 milioni nel 2013, con un aumento del valore dei debiti salito di 1 miliardo (dai 43 ai 44). Una spirale sempre più vertiginosa se si pensa che nel 2007 la massa creditizia era pari a 15.2 miliardi.
Le stime Unirec hanno anche messo in evidenza un calo del 20-21% dei risultati di recupero. Una situazione che porterà 200 aziende alla chiusura in perdita dell’esercizio scorso, con ripercussioni nefaste per oltre 18mila addetti qualificati. Le zone più calde, in tema di alti tassi di protesti e pratiche aperte, sono la Sicilia, il Lazio, la Campania e la Lombardia.

Su cosa si hanno debiti

A rappresentare il 59% del valore della massa debitoria sono mutui, prestiti personali, carte di credito, leasing. Un buon 34% è rappresentato dalle fatture per forniture di luce, gas e telecomunicazioni, mentre il 7% fa riferimento a debiti aziendali.
A crescere, lo scorso anno, sono poi state le aziende che hanno subito almeno un protesto (più di 50mila), e quelle con un ritardo di oltre due mesi nei pagamenti alla data di scadenza accordata, che a fine 2012 avevano toccato quota 370mila.

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Le cause dell’indebitamento

Secondo l’Unirec, i maggiori motivi che hanno scatenato una simile situazione debitoria vanno identificati, per le famiglie, soprattutto nell’uso eccessivo del pagamento a rate. Sulle imprese, invece, hanno gravato la stretta creditizia delle banche, i mancati o ritardati pagamenti, ed il crollo delle vendite sul mercato.

Simona Di Michele 

Fonti Il Sole 24 Ore