Sanatoria cartelle Equitalia 2015, l’ultima riforma

Sanatoria cartelle Equitalia 2015, come funziona

Con la pubblicazione del decreto attuativo del ministero dell’economia in gazzetta ufficiale, avvenuta il 22 giugno scorso, è operativa la nuova sanatoria Equitalia 2015 che consente l’annullamento automatico delle cartelle esattoriali di importo non superiore a 2mila euro ed iscritte a ruolo entro il 31 dicembre 1999.

A cosa serve il condono Equitalia 2015

[paragraph_left][block]Sanatoria Equitalia 2015[/block][block]Il condono automatico di ogni tipo di debito ante 1999 e d’importo inferiore ai 2mila euro (a titolo di esempio, si tratta di quelli relativi a contributi previdenziali o tributi locali non versati) è una sanatoria che intende ‘rottamare’ i casi arretrati e di modesta entità, prevalentemente rivolti ad enti creditori come lo stato e le regioni, ma soprattutto i comuni. Saranno soprattutto questi ultimi, infatti, a disfarsi di debiti iscritti a ruolo da anni, come tasse o multe automobilistiche mai riscosse.[/block][/paragraph_left]

Come avviene la sanatoria Equitalia 2015

Equitalia annullerà le cartelle esattoriali che corrispondono ai due requisiti del condono a partire dal 30 giugno 2015, trasmettendo telematicamente l’elenco delle posizioni debitorie annullate agli enti creditori.
Se le cartelle esattoriali arretrate superano i 2mila euro di importo, e non sono state riscosse, rateizzate o succedute da procedure esecutive come un pignoramento, l’elenco con i dati dei debitori ancora insolventi ritornerà all’ente che vanta il diritto di credito.

Sanatoria Equitalia, come capire se la cartella esattoriale è annullabile

[paragraph_left][block]Condono cartelle Equitalia[/block][block]Oltre a verificare che sia stata iscritta a ruolo entro il 1999, per essere certi che la propria cartella esattoriale sarà oggetto di annullamento per effetto del condono Equitalia 2015 va controllato che questi crediti non siano mai stati oggetto di concordato, accordo di ristrutturazione dei debiti o transazione fiscale.
Quelle che sicuramente rimarranno escluse dal condono sono poi le cartelle relative a dazi, diritti agricoli o Iva sull’importazione.[/block][/paragraph_left]

Fonti Blasting News, Il Fatto Quotidiano

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