Service Tax, questa sconosciuta

Abbiamo più volte ribadito che è grazie a questa famosa “Service Tax” che l’Imu, a partire dal 2014, sarà superata sulle prime abitazioni. E sarà il Comune di appartenenza ad avere l’ultima parola su questa nuova imposta.

Infatti sarà compito del sindaco, ma soprattutto dei consiglieri comunali, individuare le regole e i punti da seguire nei vari casi, ad esempio l’esenzione sulla prima casa, oppure gli sconti per le famiglie molto grandi, o ancora le riduzioni per gli edifici di proprietà di imprese. Quel che il governo assicura è che la tassa avrà una base di 16,60 euro ed un tetto massimo di 257,20 euro. Il resto lo deciderà il Comune di appartenenza.

Stando al progetto di partenza della Service Tax,  la stessa è formata da due componenti: la Tari, ovvero quella tassa che prenderà il posto della Tares e si occuperà quindi dei rifiuti; e la Tasi, che riguarderà quelli che vengono chiamati i cosiddetti servizi indivisibili, ovvero, ad esempio, l’illuminazione delle strade, l’arredo urbano,  la manutenzione dei giardini pubblici e, non da ultimo, la polizia municipale. Con tutta probabilità la Tasi avrà un gettito superiore ad un miliardo. Questo perché con il superamento dell’Imu, i Comuni perderanno circa 4 milioni di euro. Quindi questi soldi devono rientrare nelle loro tasche, in un modo o nell’altro.

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La Tasi verrà pagata da tutti gli immobili e non sono dalle prime case, quindi anche su uffici, negozi e capannoni e sarà il Comune, come già anticipato precedentemente, a decidere se applicarla o meno anche alle prime abitazioni.  Inoltre i  Comuni, tra l’altro, potranno scegliere anche se applicarla sulla base della rendita catastale o sui metri quadrati.

La Tasi avrà un’aliquota base dello 0,3 per mille che deve essere poi calcolato sul valore catastale, ma essa potrà anche essere aumentata dai Comuni fino ad un margine tale da permettere ad essi di incassare la stessa somma che avrebbero accumulato decidendo di conferire alle prime case la aliquota massima (quindi il 6 per mille) per quanto riguarda l’Imu.

Ulteriori aumenti, quindi. Anche se i tecnici di Palazzo Chigi e dell’Economia sono al lavoro per evitare ulteriori rincari. Staremo a vedere.