Studi di settore, correttivi anticrisi come unica alternativa

[custom_frame_center shadow=”on”] Studi di settore correttivi anticrisi 2014[/custom_frame_center]

I risultati della simulazione

L’efficacia dei correttivi anticrisi, confermati anche per quest’anno, è ulteriormente avvalorata dai risultati emersi dagli studi oggetto di revisione congiunturale. E’ quanto ha confermato l’elaborazione degli studi di settore, pubblicati in anticipo rispetto allo scorso anno dall’Agenzia delle Entrate.

I correttivi anticrisi

Si confermano dunque anche per il 2014 gli stessi strumenti anticrisi utilizzati lo scorso anno. In particolare, i correttivi riguarderanno l’indicatore di normalità economica legato alla rotazione del magazzino, i correttivi specifici per la crisi destinati esclusivamente al settore autotrasporti, i correttivi congiunturali di settore (applicabili a tutti i contribuenti), e quelli congiunturali individuali che si attivano in base alla singola posizione del contribuente.

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Effetto revisioni

Sono stati gli stessi studi del 2013, che hanno subito una revisione secondo i parametri dell’analisi di congruità e della coerenza di base, a dimostrare la necessità dei correttivi anticrisi. Applicati a 69 casi riguardanti il settore manifatturiero, i servizi, il comparto del commercio e quello professionale, gli studi revisionati hanno infatti mostrato risultati variabili in relazione al vecchio studio del 2012. Nello specifico, è emersa la compresenza di casi in cui i ricavi attesi si riducevano, ed altri in cui invece si registravano piccoli aumenti.
In pratica, di fronte agli scostamenti tra ricavi dichiarati e ricavi stimati – scostamenti evidenziati dalla revisione degli studi di settore – l’unica alternativa contro la crisi si conferma quella dei correttivi.

Simona Di Michele

Fonti Il Sole 24 Ore