Tasi, aliquote in rialzo per la nuova tassa sulla casa

[custom_frame_center shadow=”on”] Aumento aliquota Tasi[/custom_frame_center]

In via di concessione ai comuni, per tutto il 2014, l’aumento delle aliquote Tasi sulla prima casa dal 2.5 al 3 per mille, e della somma Tasi-Imu sugli altri immobili dal 10.6 all’11.1 per mille, con pagamento a partire da giugno. Questa la direzione che sta prendendo il dibattito governativo sulle modifiche alla nuova tassa sui servizi indivisibili. Anche se c’è chi vorrebbe escludere dal rialzo la somma Tasi-Imu e concentrarsi su un aumento esclusivo, fino al 3.5 per mille, dell’aliquota 2014 sull’abitazione principale.

Aliquote

Tutto è partito dalla richiesta urgente dei sindaci, per i quali la Tasi varata secondo la legge di stabilità avrebbe generato un vuoto di liquidità pari a 1.5 miliardi di euro, soprattutto in quei comuni dove si sarebbe scelto di ridurre la pressione fiscale concedendo detrazioni sulla prima casa. Il doppio incremento di mezzo punto pare essere, per il governo, la strada maestra da seguire. Un aumento dello 0.5 per mille da applicare all’aliquota massima del 2.5 per mille consentirebbe ai sindaci di modulare le aliquote Tasi 2014 fino ad un tetto massimo del 3 per mille sulla prima casa, mentre un ulteriore 0.5 per mille in più sul tetto massimo verrebbe applicato a tutti gli immobili diversi dall’abitazione principale, per un prelievo massimo tra Tasi e Imu dell’11.1 per mille, contro l’attuale 10.6 per mille.
Tali rialzi, che colpiranno fino al 70% dei proprietari (ovvero chi possiede case medie e piccole) manterranno stabile la pressione fiscale nel 2014. Secondo un’analisi di Confcommercio, infatti, anche quest’anno la percentuale si assesterà al 44%, dopo l’aumento del carico al 44.3% del 2013. Le modifiche alla nuova imposta dovrebbero essere formalizzate o attraverso un correttivo al decreto legge 151, o adottando un provvedimento specifico sulla casa.

Scadenze

In merito ai termini per i versamenti, poche disposizioni sono certe. In primis, il 16 gennaio non è più la data valida, essendo stata cancellata durante l’esame parlamentare della manovra. Il pagamento della Tasi, poi, potrà essere effettuato o in due rate semestrali – che verranno però definite dai singoli comuni – o in un’unica soluzione, a giugno. Per quanto riguarda la mini Imu, sembra invece confermato che il versamento avverrà, con data ultima per il versamento al 24 gennaio.

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Detrazioni

Qualora i comuni optassero per il rialzo dell’imposta, la priorità da dare al gettito ottenuto dovrà essere quella di destinarlo alla concessione di detrazioni sulla prima casa, per salvaguardare le famiglie più numerose, quelle con redditi bassi, e in generale i contribuenti meno abbienti. Anche in questo caso, tuttavia, a definire importi e soggetti destinatari sarà direttamente il comune, in base al territorio e rispettando il senso federalista dell’imposta.

Simona Di Michele

Fonti Il Sole 24 Ore