Tasi, nuovi aumenti a Milano

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La Iuc 2014 su seconde case, negozi e imprese a Milano aumenterà ulteriormente in favore di sconti selettivi sulla prima abitazione. La delibera della giunta Pisapia ha alzato all’11.4 per mille l’aliquota dell’imposta che unisce Imu e Tasi.

L’obiettivo dell’aumento

La crescita milanese di un altro 7.5% rispetto allo scorso anno dell’aliquota della nuova imposta sul mattone, decisa dalla giunta comunale, risponde all’esigenza di finanziare gli sconti per le abitazioni principali. In linea con la procedura del decreto salva Roma ter che sta per approdare all’aula della camera, il sindaco lombardo ha aggiunto quell’0.8 per mille previsto dalla proposta, a condizione che le detrazioni sulle prime case frutto di tale manovra determinino per la Tasi “effetti equivalenti” a quelli dell’Imu.

I requisiti delle detrazioni

Le detrazioni di cui si parla nel decreto sono selettive, ovvero fisse per le case di valore più basso, con rendite fino a 350 euro, riservate ai redditi fino a 21mila euro, e decrescenti nella fascia 350-700 euro di rendita catastale. Dunque, se gli immobili che non hanno mai pagato l’Imu saranno esentati dalla Tasi grazie alle vecchie detrazioni fisse, la nuova norma distribuirà aumenti nelle case di valore medio con reddito superiore ai 21mila euro.
Dei 75 milioni prodotti dalla Tasi sugli altri immobili, inoltre, solo 40 serviranno alle detrazioni. La differenza rimarrà a bilancio.

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Da Milano a Roma?

Al momento la Tasi concepita nel salva Roma non approda nella capitale, visto che la proposta dell’assessore Morgante prevede il 2 per mille sulla prima casa e nessun aumento sugli altri immobili, che pagano l’Imu al 10.6 per mille. La manovra consente ai conti di Roma di raggiungere il pareggio tecnico. Ma per finanziare le detrazioni sulle prime case bisognerà trovare liquidità, ed è molto probabile che per far questo dovrà entrare in scena anche nella capitale l’aumento della tassa sui servizi indivisibili.

Simona Di Michele

Fonti Il Sole 24 Ore