Acconto Tasi e Imu 2015, casi speciali e domande frequenti

Come si paga l’acconto Tasi e Imu 2015?

Iniziamo dalle basi. Il versamento dell’acconto Tasi e Imu 2015 si può fare sia con il modello F24 che con il bollettino postale. Ma bisogna fare delle distinzioni.
Se si sceglie il cartaceo, solo l’F24 precompilato dai comuni o il bollettino postale permetteranno di pagare in contanti per importi anche oltre i mille euro. L’F24 cartaceo ordinario o semplificato, senza compensazione, potrà invece essere utilizzato per pagare, anche con contanti, solo importi pari o inferiori a mille euro.
Per cifre oltre i mille euro da versare senza contanti, poi, la scelta deve ricadere sul bollettino o sull’F24 telematici. Se si vuole compensare il debito Imu e Tasi, infine, va preso il modello F24 telematico (se a zero, solo con servizi telematici delle entrate, cioè F24 web, F24 online e F24 cumulativo).

Tasi e Imu prima casa, chi è esente?

Esenti dal versamento dell’Imu sono i proprietari di prima casa, sulla quale invece si pagano Tasi e Tari. Dall’imposta municipale però non scappano le case di lusso, anche quando sono abitazioni principali.
Le [textmarker color=”C24000″]detrazioni [/textmarker]sulla prima casa sono gestite in autonomia dai comuni. Questi ultimi, però, hanno l’obbligo di inserirle se decidono di aumentare la somma delle aliquote Imu e Tasi (al massimo [textmarker color=”C24000″]10.6 per mille[/textmarker]), del consentito [textmarker color=”C24000″]0.8 per mille[/textmarker] in eccesso.

In caso di rent to buy, chi deve pagare la Tasi?

Con il rent to buy, l’inquilino è allo stesso tempo [textmarker color=”C24000″]occupante e possibile futuro acquirente[/textmarker] dell’immobile. Dopo un periodo di tempo stabilito per contratto, infatti, chi è in affitto con il rent to buy può decidere di comprare l’immobile sottraendo dal prezzo di vendita la quota relativa al canone già versato.
Poiché la scelta di acquistare la casa con la formula rent to buy è opzionale e non obbligatoria, fino al totale trasferimento della proprietà all’occupante il pagamento della Tasi spetterà dunque sia ai proprietari originari che agli inquilini (questi ultimi per una quota che può oscillare dal 10% al 30% in base alla scelta del comune).

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Se si è proprietari di prima casa ma non vi si risiede ancora, se e chi paga Tasi e Imu?

Sia per l’Imu che per la Tasi, il pagamento deve avvenire se sussistono la proprietà e la residenza. Nel caso esposto, dunque, l’acconto 2015 va versato solo in relazione ad una seconda casa.

Per immobili ricevuti in eredità chi ed in che percentuale si paga Tasi ed Imu

Nel caso di immobile che va agli eredi, diviso in percentuale tra figli e coniuge vedovo (che vi risiede per usufrutto), spetta a quest’ultimo pagare Imu e Tasi, poiché gode del diritto di abitare e risiedere nella casa. Ovviamente, se la residenza è abituale l’immobile varrà come prima casa e, a meno che non sia di lusso, sarà esente dal versamento dell’Imu.

Si pagano Imu e Tasi se si risiede all’estero?

Poiché per pagare Imu e Tasi è necessario possedere l’immobile nel territorio italiano, a prescindere dalla residenza, chi risiede all’estero dovrà versare gli importi delle imposte sul mattone. Se si è iscritti all’Aire, però, si può aver diritto all’[textmarker color=”C24000″]esonero dall’Imu[/textmarker] e alla [textmarker color=”C24000″]riduzione di due terzi della Tasi[/textmarker], ma l’immobile in oggetto non deve essere in affitto né concesso in comodato.

Fonti Il Sole 24 Ore

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