IUC

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L’imposta unica comunale (IUC) sotto i riflettori di TuttoVisure.it, per scoprire di quali tasse si compone, quanto costa, quando e come va versata.

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Cos’è la Iuc

La nuova imposta unica comunale è l’unione di Imu (imposta unica municipale, abolita per le prime case non di  lusso), Tari (imposta sui rifiuti, che dal 2014 sostituisce la Tares) e Tasi (imposta sui servizi indivisibili, che dal 2014 sostituisce la maggiorazione Tares, la quale copriva gli stessi settori di competenza della Tasi, come illuminazione pubblica, manutenzione e pulizia strade, e così via).

Chi deve pagare la Iuc Le tre gambe della Iuc vanno pagate dai seguenti soggetti:

  1. Imu: la paga il proprietario dell’immobile, ad esclusione delle abitazioni principali non di lusso

  2. Tari: deve versarla l’occupante dell’immobile

  3. Tasi: l’occupante, se non è proprietario o usufruttuario o titolare di altro diritto reale sull’immobile, paga una quota parziale, decisa dal comune tra il 10% e il 30% del dovuto. La parte che rimane va pagata dal proprietario

Quando e come si paga la Iuc

Saranno i regolamenti comunali a stabilire quando, come e quanto si paga la Iuc. I comuni hanno tempo per redigerli entro fine aprile 2014. Fino a quella data, valgono le regole generali fissate dalla legge di stabilità di quest’anno. In particolare:

  1. per l’Imu, la prima rata in scadenza il 16 giugno 2014 andrà calcolata con le aliquote comunali previste per il 2013, mentre la seconda, datata 16 dicembre 2014, sarà da stabilire, a conguaglio sulla base di tutto l’anno 2014, con le aliquote nel frattempo deliberate dai comuni per il 2014, e pubblicate sul sito del ministero dell’economia e delle finanze entro il 28 ottobre

  2. per la Tari, mancando tariffe nazionali di riferimento, saranno i comuni a determinare le proprie attraverso gli stessi criteri validi per le vecchie tasse sui rifiuti (Tares, Tarsu, Tia). Entro giugno di quest’anno, poi, dovrebbero essere definite metodologie di calcolo più precise. I comuni sono chiamati a decidere anche le scadenze del versamento Tari, in almeno due rate con cadenza semestrale

  3. per la Tasi, il comune tornerà a decidere per le scadenze di pagamento (sempre con almeno due rate con cadenza semestrale), differenziate rispetto a quelle per la Tari

Aliquote Iuc, quanto si paga l’imposta unica comunale

La Iuc, le cui aliquote si fondano sulla stessa base imponibile dell’Imu, sarà calcolata dai comuni tenendo conto anzitutto che l’aliquota base della Tasi per il 2014 deve andare da un minimo dell’1 per mille ad un massimo del 3.3 per mille.

Inoltre, la somma delle aliquote Tasi e Imu per ciascuna tipologia di immobile non deve superare l’aliquota massima Imu (10.6 per mille). Con il recente decreto legge 16/2014, poi, si è stabilito che questa soglia può essere superata dello 0.8 per mille totale, a discrezione dei comuni che ne stabiliranno anche la distribuzione. E’ probabile che i sindaci decidano di utilizzare questa agevolazione più per le seconde case e/o per gli immobili ad uso commerciale che per le abitazioni principali, anche perché l’addizionale dello 0.8 per mille richiede la messa in atto di detrazioni destinate esclusivamente alle case.

Per il 2014, dunque, sugli immobili residenziali, ferme restando le altre soglie, quella massima della somma di Tasi ed Imu per le seconde case può arrivare fino all’11.4 per mille con addizionale, ed al 10.6 per mille senza lo 0.8 in più. Gli stessi presupposti, per gli immobili relativi alle categorie catastali A1, A8 e A9 (ovvero case di lusso, castelli, ville, palazzi storici, ecc.), consentiranno alla soglia massima della somma di Tasi ed Imu di arrivare fino al 6.8 per mille (con addizionale) o al 6 per mille (senza). Infine, per tutti gli altri immobili diversi dai precedenti, esenti da Imu, la soglia può arrivare fino al 3.3 per mille (senza addizionale al 2.5 per mille).

Ulteriore possibilità offerta ai comuni, infine, è quella di poter abbassare l’aliquota base della Tasi al di sotto dell’1 per mille, finanche ad annullarla, in virtù delle combinazioni ritenute utili a livello di aliquote.

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