Tasi, i casi in cui è differente dall’Imu

Tasi, da quando entra in vigore?

Se l’Imu entrava in vigore almeno quindici giorni dopo l’acquisto dell’immobile, la disciplina della Tasi non prevede alcuna specifica circa questo genere di conteggio. Ciò significa che, se si compra casa a pochi giorni dalla fine del mese, si rischia di dover comunque pagare l’imposta comprensiva di tutto il mese d’acquisto.

Niente pagamento per quote per la Tasi

In caso di proprietà multipla, la regolamentazione della Tasi non prevede la possibilità di pagare per quote di possesso, come era previsto invece con l’Imu. La nuova imposta si fonda infatti sulla cosiddetta [textmarker color=”C24000″]solidarietà passiva tra proprietari[/textmarker], tramite cui uno solo dei proprietari può pagare per conto degli altri. Se però le somme dovute non sono versate, secondo la stessa solidarietà passiva il comune può rifarsi della differenza su tutti o alcuni dei proprietari, senza tener conto di chi è stato veramente inadempiente.

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Tasi, addio agevolazioni

Gli immobili che godevano dell’esenzione dall’Imu, come alloggi sociali, fabbricati agricoli strumentali e merce, o abitazioni assegnate per divorzio, torneranno a pagare la tassa sul mattone. La Tasi infatti non prevede le stesse agevolazioni dell’Imu.

Anche l’inquilino paga la Tasi

L’obbligo per chi è in affitto di pagare la Tasi entro una percentuale scelta dal comune tra il 10% ed il 30% implica che il proprietario e l’inquilino non siano due perfetti sconosciuti. Anzi, quest’ultimo dovrà, tra le altre necessità, farsi dire dal padrone di casa a quanto ammonta la rendita catastale dell’immobile.

Fonti Il Sole 24 Ore

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