Tasi e beni strumentali, situazione peggiorata rispetto all’Imu
Uffici, centri commerciali, capannoni ed hotel subiranno un aggravio fiscale per via della Tasi in quasi il 53% dei comuni italiani. Un aumento per circa [textmarker color=”C24000″]4.278 enti locali[/textmarker] che sulle imprese peserà notevolmente, anche laddove l’Imu aveva già raggiunto le aliquote massime nel 2013, per via dello 0.8 per mille in più previsto dalla nuova imposta per finanziare le detrazioni sulla prima casa.
[banners]Quanto aumenta il peso fiscale della Tasi per i beni strumentali
Dal 9% all’11.5% in più. E’ questo il range entro cui si stanno assestando gli aumenti fiscali per i comuni dove la Tasi è applicata anche agli immobili strumentali. Un aggravio ancora più pesante rispetto ai tempi dell’Ici: dall’allora 80% medio, si è toccato oggi il picco del 170% a Milano.
L’influenza della deducibilità Tasi sulle imprese
Per le imprese, poter sottrarre tutta la Tasi dal reddito della società (Ires) potrà rappresentare un valido aiuto. Lo dimostra Verona, dove si è avuto un lieve calo del carico fiscale grazie alla [textmarker color=”C24000″]deducibilità [/textmarker]dell’imposta sui servizi indivisibili. Ma questo ‘privilegio’ non spetta alle imprese in perdita: il credito da loro maturato sarà infatti spendibile solo quando il bilancio non sarà più in negativo.
Fonti Il Sole 24 Ore
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