Tasi, rimessa ai comuni la scelta di applicare le sanzioni

Tasi ed Imu, la parola ai comuni

Se l’articolo 10 dello statuto del contribuente conferma che, a fronte di “obiettive condizioni di incertezza” i soggetti chiamati al pagamento dei tributi sono tutelati da [textmarker color=”C24000″]sanzioni ed interessi per il mancato versamento[/textmarker], sulla questione Tasi ed Imu a decidere saranno comunque i comuni. I quali, secondo il suggerimento del dipartimento delle finanze, potrebbero confermare il blocco delle penalità per chi ha omesso o ritardato il versamento [textmarker color=”C24000″]fino al 16 luglio prossimo[/textmarker], o almeno non prima di 60 giorni dall’ultima novità normativa sul tributo. Ma le disposizioni in merito non vanno al di là di un invito da parte delle finanze. La parola spetterà in ogni caso ai comuni.

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Scenari possibili

Se nelle delibere comunali è già stata decisa una data successiva al 16 giugno, magari posteriore allo stesso 16 luglio, l’ente avrebbe tutto di guadagnato nell’adottare la data suggerita dalle finanze. In tale situazione, infatti, se il contribuente non rispettasse la scadenza locale, il comune stesso avrebbe diritto di aprire il contenzioso e richiedere sanzioni ed interessi al ritardatario.
Il problema si pone invece laddove non sono state adottate proroghe al 16 giugno, perché anche se venisse deciso adesso di confermare lo stop delle penalità Tasi ed Imu fino al 16 luglio, in virtù dell’articolo dello statuto che lo tutela da sanzioni ed interessi in presenza di situazioni di incertezza il contribuente potrebbe spuntarla in caso di contenzioso con il comune.

Fonti Il Sole 24 Ore

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