Aumento Imu e Tari 2019, la legge di bilancio approva i rincari

Imu e Tari 2019, rischio aumento

I sindaci di molte città italiane hanno chiesto lo sblocco delle aliquote relative ad Imu, Irpef e Tari. Il motivo è legato al fatto che, con il congelamento delle aliquote voluto da Renzi, la situazione rischiava di avvantaggiare i comuni che avevano già fissato aliquote più alte, a scapito degli altri. Con l’approvazione della legge di bilancio 2019, le lamentele degli enti locali sono state accolte. Ed ora, scaduto lo scorso 30 aprile il termine per i comuni di approvare i bilanci preventivi 2019, c’è il rischio che alcune città subiscano un rialzo delle tasse sugli immobili e sui rifiuti.

Aumento Tari ed Irpef, i numeri

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, un’analisi del centro studi del sindacato Uil ha confermato che sono già 24 su 54 i capoluoghi che hanno aumentato la Tari. Forti rincari si sono registrati ad Imperia (+15.7%), Pisa (+8.9%), Trieste (+6.9%), Padova (+6.2%), Udine (+5.9%), Napoli (+3.1%), Genova (+0.8%) e Torino (+0.7%).
In merito alle addizionali Irpef, il rialzo è previsto in 250 comuni, pari al 10.6% di quelli che finora hanno deliberato (ovvero 2.352). Nei comuni che hanno rialzato le addizionali Irpef rientrano Avellino (da 0.7 a 0.8%) e Barletta (in rapporto agli scaglioni di reddito). Mantova e Rimini hanno abbandonato l’aliquota piatta (rispettivamente 0.4 e 0.3%) per le progressive fino allo 0.8%. Sia per la Tari che per le addizionali Irpef, Roma, Milano, Torino, Bari e Venezia sono tra quelle città che non hanno rialzato le aliquote.
Per quanto concerne l’Imu, sono 28 le amministrazioni locali che hanno detto sì all’aumento, tra cui 4 capoluoghi: Avellino, Torino, La Spezia e Pordenone. La tassa sulla casa risulta al momento la meno variata dai comuni.

Imu, come verificare la rendita catastale

Per capire a quanto può ammontare l’importo Imu da versare per la propria casa, è bene effettuare in prima battuta una visura catastale sull’immobile. Da qui, si può verificare la propria rendita catastale, che funge da valore di riferimento per calcolare l’Imu sulla casa.