Bilancio aziendale d’esercizio, come si legge

Cos’è e a cosa serve il bilancio d’esercizio

In economia aziendale, il bilancio d’esercizio è per definizione un insieme di documenti contabili che una società ha l’obbligo di redigere al termine di ogni esercizio amministrativo.
Redigere un bilancio aziendale d’esercizio, costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico e dalla nota integrativa, è un obbligo disciplinato dall’articolo 2423 del codice civile, dal Testo Unico delle Imposte sui redditi e dai principi contabili.
Imposto agli amministratori di una società, l’obbligo di redazione dei bilanci aziendali d’esercizio è finalizzato alla valutazione del reddito e della situazione patrimoniale e finanziaria della società per controllare il suo andamento nel tempo, calcolare la tassazione, ed agevolare l’analisi finanziaria dell’impresa da parte di soggetti esterni quali fornitori, soci, dipendenti e creditori. Clicca qui per vedere un esempio di bilancio aziendale.

Come si legge un bilancio aziendale d’esercizio

Un bilancio aziendale d’esercizio va interpretato con attenzione in ogni sua parte per avere una visione chiara dello stato reddituale e finanziario della società di interesse. Come leggere, dunque, un bilancio aziendale d’esercizio? La sezione fondamentale è il conto economico, da dove si evince la differenza tra costi e ricavi e, pertanto, l’utile e la perdita della società.
I bilanci aziendali, tuttavia, vanno letti anche in relazione alle immobilizzazioni, al magazzino ed alle rimanenze, che possono aumentare il valore della produzione. Altrettanto importanti per una corretta valutazione dello stato della società sono le disponibilità in cassa, ovvero le liquidità, e la voce di bilancio relativa al patrimonio netto, che essendo la differenza tra l’attivo ed il passivo di bilancio indica la consistenza del patrimonio dell’impresa.

Conto economico e stato patrimoniale, lo schema e le voci del bilancio d’esercizio

Per interpretare le informazioni reperibili in un bilancio d’esercizio è bene sapere come leggere un bilancio aziendale stesso, e per farlo è fondamentale conoscere le voci di bilancio in esso presenti. In un bilancio di una società si trovano tre parti distinte, ovvero lo stato patrimoniale, il conto economico e la nota integrativa. Andiamo a verificare, una per una, le voci di un bilancio aziendale.
[b_cciaa_bilanci]

Stato patrimoniale di un bilancio d’esercizio, cos’è

Lo stato patrimoniale è un prospetto in cui viene posta l’attenzione sulla situazione patrimoniale e finanziaria della società, a chiusura d’esercizio. Vi sono indicati i valori relativi all’attivo, al passivo e al patrimonio netto (conseguente alla differenza tra le due prime voci).
Nello stato patrimoniale di un bilancio aziendale d’esercizio, nella sezione relativa all’attivo, sono indicati tutti i beni e le proprietà che fanno capo all’azienda (come macchinari ed attrezzature) e che servono alla stessa per l’esercizio della propria attività; le liquidità disponibili; i crediti che l’azienda vanta nei confronti di terzi soggetti. La sezione relativa al passivo, sempre inserita nello stato patrimoniale di un bilancio di una società, è invece rappresentata dai debiti che l’impresa ha contratto con fornitori od istituti di credito, e ai diritti dei soci sui beni. Il capitale netto, infine, esprimerà i diritti dei soci sui beni dell’azienda, ossia gli utili, il capitale sociale e le riserve.

Bilancio aziendale, cosa sono il conto economico e la nota integrativa

Passando al conto economico, questa sezione del bilancio aziendale d’esercizio è finalizzata alla verifica dei costi e dei ricavi, la cui differenza determinerà l’utile o la perdita d’esercizio.
Se i ricavi ottenuti dalla vendita di beni o servizi dell’azienda superano i costi sostenuti per produrli (in termini di spese per materiali, stipendi, affitti, e così via), si avrà un utile di esercizio. Al contrario, se i costi superano i ricavi, l’azienda si troverà di fronte ad una perdita d’esercizio.
Infine, la nota integrativa presente in un bilancio aziendale è la sezione che riporta tutte le informazioni complementari utili ad agevolare una migliore interpretazione dei dati presenti nello stato patrimoniale e nel conto economico, come ad esempio l’enunciazione dei principi contabili utilizzati per la redazione del bilancio aziendale d’esercizio.

Redazione bilancio d’esercizio, i principi contabili

Per redigere un bilancio d’esercizio è infatti indispensabile rispettare alcuni precisi criteri, definiti appunto principi contabili. Si tratta di sette punti di riferimento, disciplinati dal codice civile, a cui ogni bilancio di una società deve ispirarsi per venire costituito. Ecco quali sono i principi contabili su cui si fonda un bilancio aziendale d’esercizio:

  • continuità (principio secondo cui ogni calcolo effettuato nel bilancio deve tenere presente i risultati degli anni precedenti e le prospettive future di una società)
  • prudenza (principio secondo cui, per non effettuare previsioni troppo poco realistiche, si contabilizzano perdite ed oneri anche se incerti o presunti, e le parti attive solo se veramente realizzate a chiusura d’esercizio)
  • competenza (principio secondo cui, in un bilancio aziendale, le voci di bilancio relative a ricavi e costi vanno calcolate solo se hanno effetto in quel determinato periodo temporale, a prescindere dalle manifestazioni finanziarie già avvenute o ancora non avvenute)
  • costanza (principio che determina le date di inizio e fine del periodo amministrativo a cui fa riferimento il bilancio d’esercizio. Può essere l’anno solare, od un altro arco temporale preso a criterio per la redazione del bilancio)
  • separazione (principio contabile secondo cui gli elementi non omogenei vengono considerati separatamente, e non per compensazione, in una voce di bilancio)
  • veridicità (principio che sancisce la corrispondenza al vero di quanto inserito in un bilancio aziendale d’esercizio)
  • integrità (principio che garantisce l’assenza, nel bilancio redatto, di errori, mancanze o correzioni)