Condono tombale Equitalia, le condizioni
[paragraph_left][block][/block][block]Per usufruire dell’ultima sanatoria pubblicata in gazzetta ufficiale ed operativa dal 30 giugno 2015 i requisiti fondamentali sono due: le cartelle esattoriali Equitalia non devono superare i 2mila euro d’importo e non devono essere state iscritte a ruolo dopo il 1999.[/block][/paragraph_left]Beneficiari del condono tombale Equitalia
Il condono Equitalia agevolerà tutti i piccoli evasori, ma anche lo stato, che con il decreto del fare di Renzi si è visto imposti nuovi limiti di pignoramento ed abbassate le soglie massime per le ipoteche. Senza dimenticare il rischio di ricorsi ed annullamento delle cartelle esattoriali dovuti alla questione dei falsi dirigenti dell’Agenzia delle Entrate, che con la sanatoria Equitalia potrebbe assottigliarsi.
Condono Equitalia, quali debiti vengono sanati
[paragraph_left][block][/block][block]I debiti Equitalia condonati tramite l’ultima riforma saranno prevalentemente quelli di minima entità, reclamati dalle amministrazioni comunali per tasse locali o multe non pagate.Del resto, poiché la sanatoria coinvolgerà cartelle esattoriali Equitalia ante 1999, è possibile che molti debitori non siano più in Italia o siano deceduti. Il che rende il condono una manovra meno utile per i contribuenti e più vantaggiosa per gli enti locali creditori, che potranno ripulire i propri bilanci tramite l’annullamento di cartelle esattoriali non più esigibili.[/block][/paragraph_left]
Gli esclusi dalla sanatoria Equitalia
Poiché il condono tombale Equitalia non coinvolgerà i debiti più recenti e superiori ai 2mila euro, è evidente che a pagarne le spese maggiori saranno soprattutto i professionisti, i piccoli imprenditori, i lavoratori autonomi ed in generale i possessori di partita Iva. Per i debitori di queste categorie, tutte le procedure in corso non condonabili andranno in carico degli enti creditori.
Fonti Blasting News, Qui Finanza
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