Riforma pubblica amministrazione, quali sono i provvedimenti approvati per decreto

Cosa è stato approvato con il decreto semplificazione

Firmato dal presidente della repubblica Napolitano, il decreto che era stato abbozzato qualche giorno prima dal consiglio dei ministri è ufficialmente entrato in vigore. Sul piatto, 53 articoli relativi alla [textmarker color=”C24000″]riforma della pubblica amministrazione[/textmarker], e le misure per [textmarker color=”C24000″]sviluppo e crescita[/textmarker] che coinvolgono le imprese.

La riforma della pubblica amministrazione in sintesi

Tanti i provvedimenti relativi alla semplificazione amministrativa. Si passa dal ‘ringiovanimento’ del pubblico impiego alla mobilità semplificata, dai tagli alle associazioni sindacali a quelli per l’avvocatura di stato. Ancora, hanno ottenuto conferma l’abolizione dell’autorità di vigilanza sui servizi pubblici (le cui funzioni sono passate all’anticorruzione) e, a partire dal 2015, la riduzione del 50% degli oneri camerali per le imprese registrate in camera di commercio.

Ricambio generazionale nel pubblico impiego

Niente più trattenimento in servizio per i dipendenti pubblici. A partire dal prossimo 31 ottobre, i lavoratori del pubblico impiego che hanno maturato i requisiti per la pensione non potranno usufruire della possibilità di continuare a lavorare per altri due anni oltre i limiti d’età. Esclusi da tale misura saranno i militari, i magistrati e gli avvocati, per i quali la data dello stop del trattenimento in servizio rimane quella già fissata al 31 dicembre 2015.
Con l’abolizione del trattenimento si cerca di ringiovanire le fila dei dipendenti pubblici, e di assumere nuove leve nella pubblica amministrazione per un numero di posti, come ha confermato il premier Matteo Renzi, pari a circa 15mila.

Mobilità e turn over semplificati

Ad uscire semplificati dal decreto anche la mobilità ed il turn over. In merito alla mobilità volontaria, non è più richiesto l’assenso dell’amministrazione di provenienza, ma solo che quella ricevente abbia un numero di posti liberi superiore rispetto alla prima. Per la mobilità obbligatoria, invece, è stato fissato a 50 chilometri il limite di distanza tra le amministrazioni.
Sul turn over, ha trovato conferma al 20% delle uscite della spesa complessiva (e non delle persone) il limite di assunzioni per le amministrazioni centrali nel 2014, al 40% quello per il 2015, al 60% per il 2016 e all’80% per il 2017. Obiettivo: raggiungere progressivamente il 100% nel 2018.

Riforma pubblica amministrazione, i tagli previsti

[paragraph_left][block]Tagli pubblica amministrazione[/block][block]Nel decreto è stato lasciato ampio spazio ad una serie di tagli che coinvolgono più settori della pubblica amministrazione.
E’ stata stabilita al 50%, e a partire dal prossimo 1 settembre anziché dall’1 agosto come inizialmente previsto, la riduzione di distacchi, aspettative e permessi sindacali per ogni associazione sindacale. Scende poi dal 75% al 10% il compenso per l’avvocatura dello stato e degli enti pubblici qualora sia previsto il recupero delle spese legali a carico delle controparti. Tale misura esclude tuttavia gli avvocati inquadrati con qualifica non dirigenziale negli enti pubblici e negli enti territoriali. Infine, a partire dal 2015, sarà la volta della [textmarker color=”C24000″]camera di commercio[/textmarker], per la quale sono previsti tagli del 50% degli oneri camerali. Questo provvedimento permetterà alle società iscritte o annotate nel registro delle imprese di risparmiare circa 400 milioni di euro.[/block][/paragraph_left]

L’anticorruzione soppianta l’autorità di vigilanza

In merito ai controlli sugli appalti pubblici, il decreto semplificazione ha convogliato le funzioni dell’autorità di vigilanza sui servizi pubblici – definitivamente abolita – all’autorithy anticorruzione guidata da Raffaele Cantone. A fronte di notizie di reato o arresti, l’anticorruzione si occuperà di proporre al prefetto il rinnovo degli organi sociali dell’impresa coinvolta, la quale avrà un mese di tempo (ridotto a dieci giorni nei casi più gravi) per aggiornarsi in tal senso. In alternativa, sarà l’autorithy stessa a farsi carico della gestione dell’impresa appaltatrice, limitatamente all’esecuzione completa dell’appalto oggetto di procedimento penale.

Processo civile telematico

Confermato con la firma definitiva del decreto anche l’obbligo, dal 30 giugno prossimo, di depositare online gli atti delle cause civili. La misura coinvolgerà solo i processi introdotti a partire dal 30 giugno, mentre per quelli in corso l’opzione digitale rimane facoltativa.

Decreto sviluppo e crescita

Oltre alla riforma della pubblica amministrazione, i decreti approvati includono misure utili per lo sviluppo e la crescita delle imprese, al fine di renderle più competitive ed incentivare l’economia del paese.

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Tagli alla bolletta per le pmi e rafforzamento Ace

Per quasi 1.5 miliardi le piccole e medie imprese vedranno ridursi da qui ad un anno i costi delle bollette energetiche. Una misura che fa il paio con il rafforzamento della detassazione sull’aiuto alla crescita economica (Ace), grazie al quale i soggetti Irpef ed Ires potranno godere, in 5 anni e nel limite dell’Irap dovuta, di un credito d’imposta commisurato all’eccedenza del rendimento non utilizzato per incapienza del reddito complessivo netto. Gli incapienti Ires, invece, potranno trasformare lo sgravio in credito d’imposta sull’Irap. Per chi si quota in borsa, infine, è prevista una super Ace che prevede, in tre anni d’imposta, una maggiorazione del 40% della variazione in aumento del capitale.

Credito per chi investe in nuovi macchinari

Altro provvedimento importante è dato dalla possibilità di ottenere un credito d’imposta al 15% per gli investimenti in nuovi macchinari, a patto che vengano fatti entro il 30 giugno 2015. Il credito così maturato potrà essere richiesto in tre quote annuali in compensazione a partire dal 2016.

Nuove forme di finanziamento per la competitività

Per puntare su una maggiore competitività, infine, il decreto ha allargato la platea dei possibili finanziatori d’impresa. E dunque, a parte le banche, le aziende potranno da ora in poi ricevere credito anche da assicurazioni e società di cartolarizzazione.

Fonti Repubblica, Il Sole 24 Ore

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