Saccomanni: aumento dell’Iva, “Non c’è nessun decreto, è legge già”

“Non c’è niente da fare”. Queste le parole del ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni sull’aumento dell’Iva scattato martedì,  mentre lascia il Senato dopo le dichiarazioni di voto sulla fiducia al governo Letta.

“Non c’è nessun decreto, è legge già”, osserva il ministro ricordando che il decreto legge del 2011 portava l’Iva a questo livello.

Il presidente di Confindustria Squinzi si chiede “perché siamo arrivati a questo punto mettendo in fibrillazione i mercatì”, e afferma “Dateci un Paese normale e vi faremo vedere noi cosa siamo capaci di fare. Non possiamo accettare supinamente che non vengano fatti i passi decisi sulle cose che abbiamo chiesto. Questo governo che da aprile si è assunto l’onere di portare avanti il Paese ha una visione corretta secondo il nostro punto di vista. I passi che ha fatto sono stati nella direzione giusta, ma troppo timidi e troppo lenti”.

“Noi – conclude – continueremo a tenere alta la guardia su qualsiasi governo ci sarà dopo la giornata odierna perché si cambi la marcia”.

Intanto Letta, dopo la fiducia, traccia la rotta per i prossimi mesi. Ridurre le tasse per crescere e l’obiettivo di un aumento di almeno “un punto di Pil nel 2014” . Entro il 15 ottobre ci sarà il varo della legge di stabilità “che è un’occasione di cambiamento”. Dunque il centro della prossima ex Finanziaria “sarà la riduzione del cuneo fiscale”, con sgravi mirati sia per le imprese sia per i lavoratori.

Letta dice “Rispetteremo gli impegni con l’Europa per il 2014, l’indebitamento nominale deve restare e resterà entro la soglia del 3%, l’indebitamento strutturale deve tendere e tenderà rapidamente verso il pareggio, il peso del debito deve ridursi e si ridurrà”.

Da Letta arriva anche la conferma degli impegni presi nelle scorse settimane per il decollo, dal 1° gennaio 2014, della revisione delle aliquote Iva e della service tax “L’introduzione della service tax – afferma – permetterà di accrescere la responsabilità fiscale dei Comuni, secondo un principio molto elementare: vedo-pago-voto”.