Tasi, l’importo lo deve calcolare il contribuente

[custom_frame_center shadow=”on”]Come calcolare la Tasi[/custom_frame_center]

Calcolo autonomo

Diventa sempre più complesso capire quanto sarà l’importo da pagare per la Iuc, l’imposta unica comunale. A complicare il quadro ci si è messo infatti il mancato invio dei bollettini precompilati dai comuni, promessi dalla legge di stabilità, che avrebbero impedito ai cittadini di calcolare da soli l’importo da pagare per la Tasi. Un rischio, quello di dover mettere le mani alla calcolatrice, che si fa sempre più concreto a ridosso della scadenza dell’acconto (da saldare il prossimo 16 giugno), e che molto probabilmente si ripresenterà al saldo di dicembre.

Come calcolare la Tasi

L’importo su illuminazione, manutenzione strade, sicurezza, e tutti gli altri servizi comunali non è facile da calcolare, visti i continui cambiamenti normativi e la difficoltà dei comuni di decidere le aliquote definitive. In relazione a questo, il decreto salva Roma ter ha sancito che gli acconti del 16 giugno verranno pagati con le aliquote finali solo in quei comuni dove tali parametri sono stati approvati entro il 23 maggio e pubblicati online entro il 3 giugno. Negli altri (ovvero nella maggioranza dei casi), i proprietari di sola abitazione principale potranno saldare il conto direttamente a dicembre, in unica soluzione. Chi invece possiede anche altri immobili, dovrà pagare l’Imu sulle aliquote 2013, e la Tasi allo 0.5 per mille.

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Iuc e i problemi di calcolo

Le difficoltà nascono però dal fatto che in circa 1.200 comuni le aliquote Imu hanno superato il 10 per mille, quando non hanno raggiunto la soglia massima prevista del 10.6 per mille. In simili contesti, la Tasi può essere applicata solo se il comune decide di utilizzare l’aliquota aggiuntiva dello 0.8 per mille, introdotta per finanziare le detrazioni: strada che, laddove intrapresa, potrebbe colpire le prime case, esentando di fatto dalla Tasi la maggioranza di tutti gli altri immobili. E tuttavia, se la delibera arriverà dopo maggio, i proprietari di questi ultimi dovranno comunque pagare l’acconto standard dello 0.5 per mille, per poi richiedere quanto anticipato.
L’applicazione dell’aliquota dello 0.8 per mille, ad ogni modo, svelerebbe una situazione poco chiara. Se infatti l’Imu ha già raggiunto la soglia massima lo scorso anno poiché la norma prevedeva che la somma di Imu e Tasi non doveva superare l’11.4 per mille, scegliendo di applicare l’aliquota della super Tasi i comuni, nella pratica, misureranno l’acconto su un’aliquota più alta, pari all’11.6 per mille.

La Tasi per i proprietari di case in affitto

Altra incognita riguarda l’imposta per i possessori dei circa 3 milioni di abitazioni date in locazione. La quota che gli inquilini devono pagare, scelta dal comune, oscilla dal 10 al 30% della Tasi. La mancanza di una regola standard impedisce anche in questo caso di capire che cosa dovranno pagare gli inquilini nei comuni che decideranno dopo maggio.

Simona Di Michele

Fonti Il Sole 24 Ore