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Quanto rende l’acconto Tasi e Imu 2014
Oltre 10 miliardi di euro, di cui 600 milioni dall’acconto dell’imposta sui servizi indivisibili (pur se pagata solo da una città su quattro, in prevalenza del centro nord). E’ questa la liquidità che otterranno stato e comuni attraverso l’incasso della prima rata delle imposte sugli immobili. Una quota che, rispetto a quella del 2013, aumenterà di circa un miliardo e 300 milioni.
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Le cause dell’aumento
Due i fattori che, grazie alla loro compresenza, determineranno il rialzo delle entrate dell’acconto Tasi e Imu 2014. Il primo riguarda l’applicazione delle aliquote 2013, che l’anno scorso sono state rivisitate ed aumentate dai comuni. Il secondo è, per l’appunto, rappresentato proprio dall’introduzione della Tasi per aggirare l’ostacolo dell’Imu prima casa.
E’ tuttavia ancora presto per fare un bilancio definitivo, soprattutto in virtù dell’autonomia di cui godono i comuni nel definire le caratteristiche e le aliquote del nuovo tributo. Intanto, laddove le delibere non sono state ancora pubblicate, l’esecutivo agevolerà, tramite il fondo di solidarietà comunale, i comuni che non hanno deliberato la Tasi in tempo utile. A loro spetterà infatti una quota pari al 50% del gettito annuo del nuovo tributo ad aliquota base.
Simona Di Michele
Fonti Il Sole 24 Ore