Acconto Tasi, per evitare il fai da te si pensa al rinvio

[custom_frame_center shadow=”on”]Rinvio acconto Tasi 2014[/custom_frame_center]

Cosa pensa di fare il governo

Sempre più probabile uno spostamento in avanti del pagamento dell’acconto Tasi di giugno. A fronte del caos che circonda la nuova imposta sui servizi indivisibili, l’esecutivo sta seriamente ponderando di allungare i tempi per permettere ai comuni di definire e pubblicare online le aliquote definitive su cui andrà calcolato il tributo. Un compito che, come ha censito ufficialmente il dipartimento delle finanze, per ora è stato portato a termine solo da 683 comuni.

Le proposte

Due gli emendamenti attualmente in fase di valutazione. Il primo è quello avanzato dal sottosegretario Sc Enrico Zanetti, il quale pensa di rinviare i versamenti al 16 dicembre in quei comuni dove non si riuscirà a veder pubblicate le aliquote definitive entro il 23 maggio. Il secondo proviene invece da Francesco Boccia, presidente della commissione bilancio della camera, che chiede di spostare l’appuntamento al 16 settembre in tutti i comuni.

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La Tasi secondo Zanetti

L’idea di Zanetti, se attuata, confermerà la regola già prevista dal decreto salva Roma ter secondo cui qualora i comuni ritardassero a definire le norme per la Tasi, spetterà anche agli immobili diversi dalla prima casa pagare il tributo secondo l’aliquota standard, dividendo per due l’aliquota base dell’1 per mille. Un procedimento che richiamerebbe in causa i problemi legati alla giusta distribuzione del tributo. A partire dal caso dei 3 milioni di immobili in locazione. In questo frangente, infatti, se i comuni non definiscono un parametro standard per la quota a carico degli inquilini (che al momento può oscillare dal 10 al 30% del tributo totale sull’immobile), la richiesta ad aliquota standard rischierebbe di far pagare anche quote non dovute, soprattutto nei comuni dove l’Imu ha già raggiunto la soglia massima del 10.6 per mille.

Acconto rinviato per tutti a dicembre

Secondo Boccia, il rinvio del pagamento dovrebbe valere invece per tutti i comuni, con scadenza improrogabile al 16 settembre. Una misura che, a differenza di quella di Zanetti, parla anche delle coperture per l’ammanco fino a dicembre prossimo: la questione, in base all’ipotesi del presidente della commissione bilancio della camera, può essere superata direttamente con anticipazioni di cassa.

Simona Di Michele

Fonti Il Sole 24 Ore