Aggiornamento planimetria catastale, quando e come fare una variazione catastale

Visura catastale e planimetria catastale, quali sono i documenti da aggiornare

I documenti catastali più significativi che riguardano un’unità immobiliare sono la visura catastale, che indica da quando e chi sono gli intestatari, quanti sono i vani e la rendita di una singola unità immobiliare, e la planimetria catastale, ovvero il disegno in scala (anche detto piantina o scheda catastale) della casa, che rappresenta l’unità immobiliare evidenziandone esposizione, confini, destinazione d’uso degli ambienti, ecc.
A fronte di una compravendita o di una successione, è fondamentale che questi documenti catastali siano aggiornati presso l’Agenzia delle Entrate Catasto. Mentre per l’aggiornamento degli intestatari in visura è necessario procedere con una Voltura Catastale, se si effettuano modifiche strutturali su un’unità immobiliare è obbligatorio comunicarlo all’Agenzia delle Entrate Catasto tramite la richiesta di variazione catastale, che consentirà l’aggiornamento della planimetria catastale ed il suo allineamento allo stato di fatto dell’immobile.

Variazione catastale, per quali modifiche è obbligatoria

I casi più frequenti in cui bisogna procedere con l’aggiornamento della planimetria catastale sono la modifica della distribuzione di un appartamento dovuta a ristrutturazione con spostamento di tramezzi (realizzazione di un nuovo bagno, eliminazione del corridoio, spostamento della cucina, ecc.), il frazionamento o la fusione di più unità immobiliari, il cambio di destinazione d’uso dell’unità immobiliare, la creazione di nuove superfici come solai, soppalchi, terrazzi, ecc. In genere, in tutti i casi in cui la modifica intacchi il numero di vani, e dunque il valore della rendita catastale, è indispensabile procedere con la variazione catastale ed il conseguente aggiornamento della planimetria.

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Aggiornamento planimetria catastale, tempi e modalità di richiesta

Di norma, l’aggiornamento della planimetria catastale va presentato entro trenta giorni dalla fine dei lavori di ristrutturazione, per i quali il proprietario ed il tecnico devono aver precedentemente presentato al Comune una comunicazione o una richiesta di autorizzazione come la CILA o la SCIA. Se la presentazione della planimetria catastale aggiornata avviene oltre il tempo prestabilito, o non avviene affatto, si incorre in sanzioni prescrivibili solo dopo cinque anni. L’aggiornamento della planimetria catastale e la sua presentazione tramite la procedura di variazione catastale diventano dunque obbligatori anche per chi abbia concluso i lavori nel passato senza aver mai fatto dovuta comunicazione di aggiornamento presso l’Agenzia delle Entrate Catasto.
Per richiedere l’aggiornamento della planimetria catastale è necessario comunicare la variazione catastale tramite la procedura DOCFA, che un tecnico abilitato come un architetto deve presentare online dopo aver verificato lo stato di fatto dell’immobile. Tale procedura, concepita dall’Agenzia delle Entrate Catasto, prevede l’utilizzo di un software con cui il tecnico può inviare telematicamente la planimetria catastale aggiornata. Per farlo, il proprietario dell’immobile deve presentare al tecnico il proprio documento d’identità e i documenti che attestino l’autorizzazione ai lavori di ristrutturazione, utili a verificare la conformità urbanistica dell’immobile.