Proroga blocco degli sfratti, a chi si rivolge
Nel 2014, secondo quanto ribadito dal [textmarker color=”C24000″]ministro delle infrastrutture e dei trasporti Lupi[/textmarker], la proroga del blocco degli sfratti per gli inquilini con il contratto d’affitto scaduto ha coinvolto 2.000 casi.
Si è trattato di famiglie che, prive di altre case di proprietà nella regione di residenza, hanno percepito un reddito annuo lordo complessivo inferiore ai 27mila euro, e con persone over 65, malati terminali o con handicap superiore al 66% di invalidità all’interno del proprio nucleo.
Comuni e sfratti
Parlano invece di altri numeri gli [textmarker color=”C24000″]assessori alle politiche abitative di Roma, Milano e Napoli[/textmarker] che hanno chiesto anche per quest’anno la proroga del blocco degli sfratti. Secondo gli assessori Danese, Benelli e Fucito, infatti, la mancanza di una misura del genere rischia di mettere di fronte ad uno sfratto esecutivo tra le 30 e le 50mila famiglie in tutta Italia.
[visure_b2b]Dati statistici
Non è un caso che siano stati proprio questi assessori a richiedere con più forza il reintegro della norma sul blocco degli sfratti. Dalle statistiche, infatti, emerge che quasi un quinto avviene in Lombardia, il 15% nel Lazio e l’8% in Campania.
Se poi dal 2008 al 2013 a Roma ci sono state più di 10mila sentenze di sfratto, a Napoli 4500 e a Milano 4mila, in tutta Italia il numero supera quota 70mila a fine 2014. Alla stessa data, si sono registrati più di 30mila sfratti eseguiti, tra i quali il 90% è avvenuto per morosità, spesso incolpevole.
La risposta del governo
Dall’esecutivo, tuttavia, la reazione alla richiesta di una proroga del blocco degli sfratti è stata negativa. Secondo quanto diffuso in una nota stampa dal ministro Lupi, infatti, grazie alle nuove norme i comuni avrebbero già “strumenti e fondi sufficienti per affrontare i casi di cui stiamo parlando”. A disposizione degli enti locali, inoltre, il rifinanziamento del fondo per gli affitti (200 milioni) e di quello per la morosità incolpevole (266 milioni). Senza dimenticare, continua Lupi, che “sono stati destinati 400 milioni alla ristrutturazione delle case popolari, più i fondi per l’acquisto della prima casa e il sostegno ai mutui. In totale gli investimenti per la casa hanno raggiunto i 2 miliardi e 300 milioni di euro”.
Fonti Repubblica