Tari e Tasi, le due gambe della nuova imposta unica sugli immobili, peseranno anche sugli inquilini. I locatari degli immobili dovranno infatti contribuire a coprire i costi del servizio rifiuti (la Tari), e dei servizi indivisibili (la Tasi). Demandata alla discrezionalità dei comuni ogni decisione su eventuali agevolazioni fiscali, e sulle aliquote su cui calcolare la Tasi.
Tari
La componente relativa ai rifiuti, che si ispirerà al principio per cui ‘chi inquina paga’, potrà essere calcolata anche in base alla quantità e alla qualità medie di rifiuti prodotti, o ai coefficienti di produttività. La possibilità che vengano istituite riduzioni tariffarie per determinate fattispecie, come le abitazioni con unico occupante o ad uso limitato, o quelle rurali, sarà prerogativa diretta del comune. Quest’ultimo non solo potrà pronunciarsi a favore dell’esonero totale (a differenza della disciplina Tares, che prevedeva il limite al 30% delle riduzioni fiscali), ma avrà anche facoltà di introdurre ulteriori agevolazioni, e decidere le modalità di copertura finanziaria per renderle fattibili.
Tasi
La base imponibile della ‘sostituta’ dell’attuale maggiorazione sulla Tares (pari a 30 centesimi a metro quadro), svincolata dalla superficie degli immobili, verrà calcolata a partire dal valore della rendita catastale. L’aliquota base della componente relativa ai servizi indivisibili è dell’1 per mille. Anche in questo caso potrà entrare in gioco la discrezionalità dei comuni, che possono ridurre, azzerare o aumentare l’aliquota base – fermo restando il tetto massimo del 10.6 per mille per la somma delle aliquote Tasi e Imu –, e che possono inserire le stesse agevolazioni previste per la Tari.
[clear] [clear]Il peso fiscale di Tari e Tasi
L’utilizzatore dell’immobile, per quanto concerne la Tari, avrà a disposizione un tariffario fondato su criteri più flessibili e con un maggiore ventaglio di agevolazioni. Per quanto riguarda la Tasi, invece, il parametro più significativo non sarà tanto quello delle aliquote, quanto la ripartizione del pagamento della tassa tra proprietari e inquilini. Questi ultimi contribuiranno per un valore compreso tra il 10 e il 30%, mentre la restante parte sarà a carico dei proprietari. Ogni decisione in tal senso è demandata ai comuni, la cui libertà di scelta, comunque, sarà assoggettata al rispetto dell’aliquota massima del 2.5 per mille per tutto il 2014.
Simona Di Michele
Fonti Il Sole 24 Ore