Imu e Tasi 2020, cosa cambia
La nuova legge di bilancio, se approvata dall’esecutivo, prevede cambiamenti importanti su Imu e Tasi 2020, in primis l’abolizione della Tasi (la tassa sui servizi indivisibili) che, insieme ad Imu e Tari aveva dato vita alla cosiddetta IUC, l’imposta unica comunale.
Addio Tasi nel 2020, dunque, in un’ottica di unificazione di Imu e Tasi che inciderà anche sulle aliquote.
La legge di bilancio 2020, infatti, prevede anche l’aumento dell’aliquota di base per l’abitazione principale (dal 4 al 5 per mille) e di quella per gli altri immobili (dal 7.6 all’8.6 per mille).
Ma l’abolizione della Tasi e l’aumento delle aliquote base che conseguenze avranno sulla disciplina della tassazione immobiliare e, soprattutto, sul portafoglio dei contribuenti?
Imu e Tasi 2020, rialzi ed abolizioni
Se per l’Imu, ovvero l’imposta sul possesso di immobili (fabbricati, aree edificabili e terreni agricoli, e abitazioni di lusso classificabili nelle categorie catastali A1, A8 ed A9), le disposizioni vigenti dovrebbero rimanere le stesse con la legge di bilancio 2020, la novità dell’abolizione della Tasi potrebbe comportare una rimodulazione al rialzo delle aliquote sugli immobili.
Basi imponibili e coefficienti delle rendite catastali rivalutate, in riferimento all’Imu, non dovrebbero subire modifiche. Attualmente, l’aliquota base per ogni categoria di immobili si fonda sulla somma delle aliquote base di Imu e Tasi.
L’aliquota massima per l’Imu, ad oggi, può arrivare al 10.6 per mille, mentre quella per la Tasi può raggiungere un tetto massimo dell’1 per mille. Il massimo della somma di Imu e Tasi, però, può arrivare all’11.4 per mille, grazie all’ulteriore maggiorazione dello 0.8 per mille concessa alla discrezione dei Comuni.
Considerato che molti Comuni non hanno istituito la Tasi, gli eventuali aumenti da parte degli enti che ancora non hanno raggiunto la soglia di tassazione massima sono ancora possibili anche con l’abolizione della Tasi.
Ulteriore aggravante sta nel fatto che si andrà ad eliminare un’imposta sui servizi: la Tasi finora obbligava i Comuni ad individuare i servizi indivisibili e ad indicare, per ciascuno di essi, i relativi costi alla cui copertura il tributo era diretto.
La legge di bilancio 2020 sembra dunque propendere per un’inasprimento della tassa sugli immobili agevolato dall’eliminazione dell’unica tassa sui servizi comunali utili per la collettività, quali la manutenzione delle strade e l’illuminazione pubblica.