Iva: per scongiurare l'incremento rispunta l'aumento delle accise sulla benzina

Per fermare l’incremento dell’Iva dal 21 al 22%,  rispunta l’idea di aumentare le accise sui carburanti.

E’ quanto rivela  Il Sole 24 Ore. Il ministero dell’Economia, dopo l’ipotesi della vendita degli immobili, lancia questa seconda possibilità per trovare la copertura di 1 miliardo necessaria a fermare fino alla fine del 2013 l’aumento della tassa sui consumi.

Ministro Fabrizio Saccomanni

Ministro Fabrizio Saccomanni

Il ministro Fabrizio Saccomanni nonostante sia disponibile a  bloccare per altri tre mesi il balzello fiscale sui consumi è però determinato a far rispettare il tetto del 3% del rapporto deficit-Pil concordato con la Ue.

La discussione sui provvedimenti da attuare andrà avanti fino al Consiglio dei ministri di venerdì 27 settembre. Se l’aumento delle accise sulla benzina venisse approvato, l’Iva crescerebbe comunque nel 2014, anche se con una differente calibratura del paniere tra le aliquote per effetto della mini-riforma che sarà inserita nella prossima legge di stabilità.

Durante il Consiglio dei ministri di venerdì verrà esaminata anche la correzione di 1,6 miliardi dei conti pubblici necessaria per rispettare il tetto del 3%.
E due saranno le possibilità di intervento. La prima è un decreto legge composto da vari interventi di copertura, come una serie di tagli alla spesa, la seconda è un provvedimento amministrativo varato direttamente dal ministero dell’Economia. Sempre nella giornata di venerdì 27, il governo dovrebbe approvare il rifinanziamento delle missioni internazionali di pace, che dovrebbe aggirarsi sui 3-400 milioni.

Nel caso il blocco dell’Iva venisse prolungato a fine anno il pacchetto all’esame del Consiglio dei ministri ammonterebbe a 3 miliardi, e salirebbe a quasi 3,5 miliardi con un via libera anche al rifinanziamento della Cig in deroga, ma la sua approvazione è legata alla certezza delle coperture finanziarie.

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Sull’argomento Imu, invece, è probabile che la decisione finale sulla cancellazione della seconda rata venga rimandata a novembre e sembra avanzare l’ipotesi di un intervento selettivo che estenda, sulla base della rendita catastale, la platea delle abitazioni principali di lusso su cui mantenere l’imposta.

Fonte: ilsole24ore, il messaggero, il giornale