Scadenzario marzo 2022, ecco quali sono gli adempimenti del mese

Scadenzario marzo 2022: se febbraio è il mese della dichiarazione annuale dell’Iva, marzo è il mese in cui scade il termine per l’invio telematico della Certificazione Unica 2022 (CU 2022) da parte dei datori di lavoro e degli enti previdenziali. Non solo: si dovrà versare il saldo Iva e la tassa annuale di vidimazione dei libri sociali.


Il giorno “più caldo” del mese è il 16, ma vediamo in dettaglio, allora, le scadenze fiscali principali di marzo 2022.

 

SCADENZARIO MARZO 2022

DATA SCADENZE FISCALI MARZO 2022
3 marzo 2022
  • Versamento imposta di registro per contratti di locazione e affitto
16 marzo 2022
  • Invio Certificazione Unica 2022
  • Invio spese detraibili per il Modello 730 precompilato da parte di soggetti terzi
  • Versamento saldo Iva
  • Versamento tassa annuale vidimazione libri sociali
  • Sostituti d’imposta, versamento delle ritenute
  •  Versamento contributi Inps
  • Versamento contributi Inpgi
25 marzo 2022
  • Invio Modello Intrastat per soggetti con comunicazione mensile

AFFITTI: VERSAMENTO IMPOSTA DI REGISTRO

Il locatore e il locatario devono pagare in solido l’imposta di registro all’Agenzia delle Entrate entro il 3 marzo prossimo. Il versamento è dovuto sia per i contratti di locazione e affitto nuovi che per quelli rinnovati tacitamente a decorrere dal 1° febbraio 2022.

Il pagamento non è previsto per i contratti per i quali si è optato per la cedolare secca, poiché in questo caso non è dovuta l’imposta di registro.
Viceversa, il versamento va effettuato tramite il modello “F24 versamenti con elementi identificativi” (F24 Elide) utilizzando i seguenti Codici Tributo per locazione e affitto di beni immobili:
• 1500 – Imposta di Registro per prima registrazione
• 1501 – Imposta di Registro per annualità successive
• 1502 – Imposta di Registro per annualità successive
• 1503 – Imposta di Registro per risoluzioni del contratto
• 1504 – Imposta di Registro per proroghe del contratto
• 1505 – Imposta di Bollo
• 1506 – Tributi speciali e compensi
• 1507 – Sanzioni da ravvedimento per tardiva prima registrazione
• 1508 – Interessi da ravvedimento per tardiva prima registrazione
• 1509 – Sanzioni da ravvedimento per tardivo versamento di annualità e adempimenti successivi
• 1510 – Interessi da ravvedimento per tardivo versamento di annualità e adempimenti successivi

Il versamento va effettuato esclusivamente per via telematica per i titolari di partita Iva, mentre è possibile eseguirlo anche tramite banche, poste e agenti della riscossione per i non titolari di partita Iva.

INVIO CERTIFICAZIONE UNICA 2022 ENTRO IL 16 MARZO

Entro mercoledì 16 marzo 2022 i sostituti di imposta devono trasmettere telematicamente all’Agenzia delle Entrate la Certificazione Unica 2022 (CU 2022) relativa al periodo di imposta 2021. Sempre entro tale data, devono consegnarla ai lavoratori (anche autonomi) in modo che questi ultimi possano predisporre la dichiarazione dei redditi.

Relativamente ai soli lavoratori autonomi, anche per quest’anno sarà possibile trasmettere la Certificazione Unica 2022 entro il 31 ottobre prossimo solo se unita al modello 770.

INVIO SPESE DETRAIBILI PER IL MODELLO 730 PRECOMPILATO DA PARTE DI SOGGETTI TERZI

Come noto, nel Modello 730 precompilato, disponibile a partire dal prossimo 30 aprile sul sito dell’Agenzia delle Entrate, sono già indicate le detrazioni del contribuente.

Tali dati sono calcolati grazie all’invio telematico all’agenzia finanziaria delle spese detraibili da parte di soggetti terzi, quali medici, veterinari o amministratori di condominio.

Detto ciò, il 16 marzo 2022 è il termine ultimo entro il quale tali soggetti terzi devono trasmettere all’Agenzia delle Entrate i costi detraibili sostenuti dai contribuenti.

Nello specifico, entro la scadenza indicata i soggetti terzi dovranno inviare all’Anagrafe tributaria i dati relativi a:
• interessi passivi per contratti di mutuo;
• contributi previdenziali e assistenziali;
• contratti assicurativi e premi assicurativi;
• previdenza complementare;
• spese sanitarie;
• rette per la frequenza degli asili nido, pubblici e privati;
• spese universitarie sostenute nell’anno precedente
• erogazioni liberali;
• spese funebri sostenute nell’anno precedente.

A tali informazioni si aggiungono:
• le informazioni comunicate dagli amministratori di condominio relative alle spese sostenute per la ristrutturazione e la riqualificazione energetica sulle parti comuni condominiali;
• le informazioni comunicate dai veterinari al Sistema Tessera Sanitaria (Sistema TS) relative alle spese sostenute dalle persone fisiche nell’anno 2021.

Scadenzario marzo 2022

IMPRESE E LAVORATORI AUTONOMI, SALDO IVA ENTRO IL 16 MARZO 2022

I contribuenti soggetti a Iva (cioè le imprese e i lavoratori autonomi) che presentano la dichiarazione annuale dell’imposta sul valore aggiunto, devono versare il saldo IVA, così come emerso dalla dichiarazione, entro il 16 marzo 2022.

Il versamento, però, può essere effettuato:
in un’unica soluzione entro il 16 marzo 2022;
• mediante rateizzazione entro ogni giorno 16 del mese a partire da marzo 2022 e fino al massimo a novembre 2022; in questo caso l’importo è aumentato dello 0,33% al mese per ogni rata successiva a quella di marzo 2022;
in maniera differita, entro il termine per il pagamento delle imposte sui redditi (ovvero il 30 giugno 2022) corrispondendo un importo maggiorato dello 0,40% per ogni mese o frazione di mese a decorrere dal 16 marzo 2022 fino al 30 giugno 2022; se il versamento avviene entro i 30 giorni successivi alla scadenza di giugno, il contribuente dovrà versare il saldo e gli interessi maturati al 30 giugno 2022, nuovamente maggiorati dello 0,4%

Il saldo Iva va versato mediante il modello F24 utilizzando il codice tributo 6099 (“Versamento Iva sulla base della dichiarazione annuale”).

VERSAMENTO TASSA ANNUALE VIDIMAZIONE LIBRI SOCIALI

E sempre entro il prossimo 16 marzo 2022 le società di capitali egli enti commerciali sono tenuti a effettuare il versamento della tassa annuale per la vidimazione dei libri sociali.

L’obbligo al versamento della tassa di concessione governativa per la numerazione e bollatura dei libri e registri sociali è rivolto agli enti commerciali pubblici e privati e alle società di capitali (S.p.a., S.r.l., S.r.l.s., S.a.p.a.), comprese quelle in liquidazione ordinaria o sottoposte a procedure concorsuali (tranne il fallimento).

L’importo della tassa annuale in questione è rapportato al valore del capitale sociale registrato al 1° gennaio di ogni anno ed è pari a:
• euro 309,87 se il capitale sociale è inferiore o uguale a euro 516.456,90;
• euro 516,46 se il capitale sociale è maggiore a euro 516.456,90.

È una tassa di importo fisso, nel senso che è calcolata soltanto in relazione all’ammontare del capitale sociale e non in base al numero di libri o registri sociali o dalle pagine di cui sono costituiti.
Nel caso ci fossero modifiche al valore del capitale sociale dopo il 1° gennaio dell’anno in corso, l’eventuale variazione dell’importo della tassa annuale per la vidimazione dei libri sociali avverrebbe a partire dall’anno successivo.

Il versamento va effettuato tramite modello F24 utilizzando il “codice tributo 7085”.

SOSTITUTI D’IMPOSTA, VERSAMENTO DELLE RITENUTE

Entro il 16 marzo prossimo i sostituti di imposta sono tenuti al versamento delle ritenute alla fonte operate nel mese di febbraio 2022 relativamente a diverse tipologie di redditi, indennità, pignoramenti presso terzi e addizionali regionali e comunali. I versamenti vanno effettuati telematicamente tramite Modello F24 utilizzando i codici tributo specifici alla tipologia della ritenuta.

Per le ritenute sui redditi da lavoro dipendente e assimilati, lavoro autonomo, provvigioni e pignoramenti presso terzi vanno utilizzati i seguenti codici tributo:
• 1001: retribuzioni, pensioni, trasferte, mensilità aggiuntive e relativo conguaglio;
• 1002: emolumenti arretrati;
• 1004: redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente;
• 1012: indennità per cessazione di rapporto di lavoro;
• 1038: provvigioni per rapporti di commissione, agenzia, mediazione e rapporti di commercio;
• 1040: redditi di lavoro autonomo – compensi per l’esercizio di arti e professioni.
• 1049 somme liquidate a seguito di procedure di pignoramento

Per le ritenute su interessi e redditi di capitale diversi, per redditi derivanti da riscatti di polizze vita e per cessione titoli e valute vanno utilizzati i seguenti codici tributo:
• 1024: proventi indicati sulle cambiali;
• 1025: obbligazioni e titoli similari;
• 1029: ritenute su interessi e redditi di capitale diversi dai dividendi dovuti da soggetti non residenti;
• 1030: altri redditi di capitale diversi dai dividendi;
• 1031: redditi di capitale di cui al codice 1030 e interessi non costituenti redditi di capitale a soggetti non residenti;
• 1032: proventi da cessione a termine di obbligazioni e titoli similari;
• 1243: proventi corrisposti da organizzazioni estere di imprese residenti;
• 1245; proventi derivanti da depositi a garanzia di finanziamenti;
• 1050: premi riscossi in caso di riscatto di assicurazioni sulla vita;
• 1058: plusvalenze cessioni a termine valute estere.

Per le addizionali comunali e regionali Irpef trattenute ai lavoratori dipendenti e ai pensionati vanno utilizzati i seguenti codici tributo:
• 3802: addizionale regionale Irpef;
• 3847: acconto addizionale comunale Irpef;
• 3848: saldo addizionale comunale Irpef.

Per le ritenute alla fonte su premi, contributi e indennità vanno utilizzati i seguenti codici tributo:
• 1045: contributi corrisposti a imprese da regioni, province, comuni e altri enti pubblici;
• 1046: premi delle lotterie, tombole, pesche o banchi di beneficenza;
• 1047: premi per giochi di abilità in spettacoli radiotelevisivi e in altre manifestazioni;
• 1048: altre vincite e premi;
• 1051: premi e contributi corrisposti dall’Unire e premi corrisposti dalla Fise;
• 1052: indennità di esproprio.

Scadenzario marzo 2022

 

VERSAMENTO CONTRIBUTI INPS

Il 16 marzo è anche il giorno da “bollino rosso” per il versamento dei contributi Inps in relazione a differenti tipologie di redditi.

Innanzitutto, c’è il versamento dei contributi previdenziali per i lavoratori dipendenti a carico dei datori di lavoro agricoli e non agricoli, in relazione alle retribuzioni del mese di febbraio 2022.

Poi c’è il versamento dei contributi previdenziali che confluiscono alla gestione separata a carico dei committenti che nel mese di febbraio 2022 hanno corrisposto compensi per:

• collaborazioni occasionali di importo superiore a 5mila euro annui;
• vendita porta a porta;
• collaborazioni coordinate e continuative;
• assegnisti e dottorandi di ricerca,
• soci-amministratori di società per i quali sussiste l’obbligo contributivo.
Anche in questo caso il versamento va effettuato entro il giorno 16 del mese successivo all’erogazione del compenso.

Infine, i datori di lavoro agricolo sono tenuti al pagamento dei contributi previdenziali per gli operai agricoli assunti con contratto a tempo determinato e indeterminato. La contribuzione annuale viene suddivisa in quattro rate con scadenza:
– 16 settembre per il I trimestre
– 16 dicembre per il II trimestre
– 16 marzo per il III trimestre
– 16 giugno per il IV trimestre
A marzo, dunque, scatta la rata relativa al III trimestre 2021.

VERSAMENTO CONTRIBUTI INPGI

Entro il 16 marzo 2022, le aziende che hanno dipendenti giornalisti professionisti o pubblicisti nel loro organico sono tenute a versare all’Inpgi (istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani) i contributi riferiti alle retribuzioni erogate nel mese precedente.
Sul punto, va detto che il versamento in questione va effettuato ogni mese entro il giorno 16 per i compensi corrisposti il mese prima.

Inoltre, va segnalato che la Legge di Bilancio 2021 (Legge 30 dicembre 2021, n. 234) prevede che dal 1° luglio 2022 la gestione Inpgi sarà assorbita dall’Inps.

 

INVIO MODELLO INTRASTAT PER SOGGETTI CON COMUNICAZIONE MENSILE

Come per febbraio, anche per marzo è fissata la scadenza del giorno 25 per la presentazione del modello Intrastat che deve essere trasmesso dalle imprese che sono soggette alla comunicazione mensile.

Si ricorda che il modello Intrastat è una dichiarazione che i titolari di partita IVA, che effettuano scambi commerciali all’interno dell’area UE, devono inviare all’Agenzia delle Dogane.
Nel documento sono elencate le operazioni B2B intracomunitarie di acquisto o cessione di beni e servizi.

Infine, va ribadito che la comunicazione del modello Intrastat è a cadenza mensile se il valore delle operazioni commerciali di scambio supera i 50.000 euro; per importi inferiori, la cadenza è trimestrale.

 

DIGITAL TAX, INVIO DICHIARAZIONE ENTRO IL 31 MARZO 2022

Entro la fine del mese di marzo (31 marzo 2022) i colossi del mondo digitale e di internet devono inviare all’Agenzia delle Entrate la dichiarazione contenente i dati relativi alla digital tax.

L’imposta sui servizi digitali è stata introdotta dalla Legge di Bilancio 2019 (art. 1, commi da 35 a 50, legge 30 dicembre 2018, n. 145) allo scopo di tassare i ricavi ottenuti in Italia dalle grandi aziende che forniscono servizi digitali.

L’imposta è pari al 3% dei ricavi imponibili ottenuti dai servizi di:
• veicolazione di pubblicità online;
• intermediazione tra utenti (anche allo scopo di facilitare scambi B2C e B2B) attraverso un’interfaccia digitale;
• cessione dei dati degli utenti che navigano in internet.

Le imprese obbligate ad inviare la dichiarazione digital tax sono quelle che:
• hanno realizzato complessivamente nel mondo ricavi non inferiori a 750 milioni di euro;
• hanno realizzato in Italia ricavi non inferiori a 5,5 milioni di euro.

La dichiarazione, con l’indicazione dei redditi percepiti nell’arco dell’anno solare precedente tramite i servizi digitali, va inviata all’Agenzia delle Entrate entro il 31 marzo di ciascun anno.

 

ATTENZIONE!

La digital tax è dovuta, come detto, dalle aziende di grandi dimensioni che superano i valori di reddito indicati nel paragrafo sopra, derivanti dalla fornitura di servizi digitali.
Ai sensi degli articoli 2423 e seguenti del Codice civile, i colossi del web che operano in Italia hanno l’obbligo di redigere e depositare il Bilancio d’Esercizio, utile strumento pubblicitario-conoscitivo per i soggetti terzi per ottenere informazioni relative alla situazione economica dell’impresa.
Il Bilancio d’esercizio è composto dallo Stato patrimoniale, dal Conto Economico e dalla Nota integrativa. E proprio nel Conto economico è possibile ottenere le informazioni relative ai ricavi ottenuti dalla fornitura dei servizi digitali. Dunque, nel caso si renda necessario visionare il Bilancio di esercizio di un’azienda o, ancora meglio, di esaminare un’analisi dello stesso, è possibile richiedere tali documenti sul sito di Tuttovisure.it