Spending review, da maggio 5 miliardi di tagli sulla spesa pubblica

[custom_frame_center shadow=”on”]Tagli spesa pubblica 2014[/custom_frame_center]

Nel 2014, nella morsa dei tagli alla spesa pubblica, gli acquisti di beni e servizi per 800 milioni, gli stipendi dei dirigenti pubblici per 500 milioni, 400 milioni provenienti dall’abbattimento dei costi della politica (riduzione di consiglieri comunali e regionali con relativi vitalizi), ed ulteriori 200 milioni dalla riforma delle province e dallo sfoltimento degli enti pubblici. Altri 2 miliardi arriveranno dalla riduzione dei trasferimenti statali e regionali al settore autotrasporto ed alle imprese. Mentre 2.2 miliardi si ricaveranno dalla stretta sui settori relativi a difesa, sanità e pensioni.

Gli obiettivi e le misure del dossier Cottarelli

Scopo, per gli anni 2015 e 2016, è quello di raggiungere un livello di riduzione della spesa pubblica pari a 18 e 34 miliardi. Ed il lavoro di questi giorni in tale direzione del commissario straordinario per la spending review, di concerto coi tecnici del governo e dell’economia, è quello di organizzare una serie di misure da 4-5 miliardi da far partire già tra maggio e dicembre.

Difesa, sicurezza, pensioni e sanità nel mirino dei tagli

Gli interventi di primavera si concentreranno sul settore della difesa, dal quale si ipotizza un risparmio di 100 milioni per quest’anno, di 1.8 miliardi nel 2015, e di 2.5 miliardi nel 2016. In ambito sicurezza, poi, la riduzione dei presidi sul territorio dovrebbe far conquistare, ma solo nel 2015, una dote di 800 milioni, che nel 2016 potrebbe arrivare a 1.7 miliardi.
Escluso dalle manovre è invece il contributo di solidarietà sulle pensioni medio-alte, dal quale sarebbero potuti arrivare 1.4 miliardi nel 2014, 1 miliardo nel 2015 e 500 milioni nel 2016. Ma sulla questione spesa per le pensioni, che lo stesso Cottarelli ritiene la più alta tra i paesi avanzati (pari a circa il 16% del pil), non mancano correttivi quali una maggiore deindicizzazione (per 600 milioni di spesa in meno nel 2015, e 1.5 miliardi nel 2016), una revisione delle pensioni di guerra (che darà 200 milioni nel 2014), ed un’ulteriore selezione degli assegni di reversibilità.
Sul settore sanità, Cottarelli prevede interventi nell’ambito del patto sulla salute con le regioni già da quest’anno, per un risparmio previsto pari a 300 milioni.

Le altre misure della spending review

Nel dossier Cottarelli sono ancora molte le manovre prefigurate: si va dallo stop dei trasferimenti al trasporto ferroviario ai settori delle auto blu e delle consulenze, dall’illuminazione pubblica alle amministrazioni periferiche, dai corsi di formazione nella pubblica amministrazione ai microfinanziamenti. Senza contare la razionalizzazione degli organi costituzionali e la riforma delle province, con un preventivato taglio di circa 20 enti pubblici.

Simona Di Michele

Fonti Il Sole 24 Ore