Alla soglia della scadenza, la maggiorazione Tares solleva domande a cui è bene dare risposte chiare e precise. In attesa di venerdì, il primo consiglio è quello di controllare con attenzione bollettini e modelli F24 inviati dai comuni. Intanto, è bene prepararsi anche all’arrivo della Tari.
Cos’è la maggiorazione Tares
L’importo maggiorato della tassa non ha a che vedere con il costo di gestione dei rifiuti urbani. La maggiorazione è infatti totalmente destinata all’Erario, mentre la tassa sui rifiuti entra nelle casse del Comune. Il valore del rialzo, inoltre, è fisso, pari a 30 centesimi a metro quadro in base a quanto è estesa la superficie soggetta alla tassa sui rifiuti. L’importo fisso e uguale per tutti, ed il diverso destinatario del gettito, rendono la maggiorazione una tassa a sé stante rispetto a quella sui rifiuti. Non a caso, gli avvisi di pagamento inviati dai comuni indicano separatamente le somme dovute.
Chi deve pagare la Tares entro il 24 gennaio
Tutti i contribuenti che hanno occupato immobili soggetti all’applicazione della tassa sui rifiuti nel 2013 sono tenuti a versare, secondo quanto disposto dalla legge di stabilità entro venerdì prossimo, la maggiorazione Tares. La tassa base sui rifiuti va invece versata in relazione alle scadenze stabilite nei singoli regolamenti comunali. Esclusi dal pagamento sono coloro che hanno già effettuato l’operazione perché hanno ricevuto, precedentemente al 24 gennaio, i relativi bollettini inviati dal comune. Chi invece, non avendo ricevuto per tempo la modulistica necessaria, si troverà a pagare in ritardo, non sarà passibili di sanzioni o interessi, secondo quanto confermato dal ministero dell’economia e della finanza, e in virtù dell’articolo 10 dello statuto del contribuente (legge 212/2000).
La maggiorazione va pagata anche nei comuni che nel 2013 erano assoggettati a Tarsu o Tia. La buona notizia è che il rialzo Tares è previsto solo per il 2013. La cattiva è che dal 2014, al posto della maggiorazione, arriverà la Tasi.
Tari in arrivo
Per quanto concerne la tassa sui rifiuti, si potranno conoscere l’importo da pagare e le relative scadenze solo dopo l’approvazione dei regolamenti e delle delibere tariffarie da parte dei comuni. Con molta probabilità, per quest’anno il termine delle delibere verrà prorogato, e i sindaci avranno facoltà di stabilire in modo differenziato le scadenze di pagamento delle tre gambe della Iuc, l’imposta unica comunale, (ovvero Tari, Tasi e Imu), che non dovranno dunque essere obbligatoriamente pagate tutte insieme. Anche per la Tari sarà sempre compito del comune inviare a casa dei contribuenti il bollettino con l’indicazione dell’importo da versare.
[banners]La Tari è calcolata sugli stessi criteri della Tares, ovvero in base ai metri quadri, alla destinazione dell’immobile, al numero di occupanti. Nei comuni che nel 2013 hanno già ‘accolto’ la dichiarazione dei contribuenti per la Tares, dunque, non sarà necessario che i cittadini presentino una nuova dichiarazione. Con la conseguenza che gli importi da versare non dovrebbero variare di molto rispetto a quelli dell’anno scorso.
Simona Di Michele
Fonti Il Sole 24 Ore