Ultimissime riforma pensioni, le proposte

Riforma pensioni 2015, flessibilità in uscita

Ultimissime riforma pensioni quota 41

Non sono poche, le ultimissime proposte in campo per modificare la riforma delle pensioni. Tuttora al vaglio dell’esecutivo e della prossima legge di stabilità, alcune stanno prendendo piede più di altre perché meno costose.
Tra le più probabili c’è quella a firma del deputato Cesare Damiano, inserita nel decreto legge 857, che prevede una maggiore flessibilità in uscita con penalizzazioni decrescenti. In pratica, si andrebbe in pensione a 62 anni d’età e 35 di contributi maturati, percependo un assegno pensionistico ridotto dell’8%. La penalizzazione via via si assottiglierebbe, fino ad azzerarsi del tutto al raggiungimento dei 66 anni d’età.

Ultimissime riforma pensioni, quota 100 e quota 41

La proposta di Damiano potrebbe viaggiare in parallelo con la cosiddetta quota 41, ovvero l’ipotesi per cui con 41 anni di contributi versati si potrebbe andare in pensione indipendentemente dall’età anagrafica.
L’altra soluzione, la quota 100, ricalcherebbe invece la pensione di anzianità soppressa dalla riforma Fornero, prevedendo un’età minima di 62 anni d’età e 38 anni di contributi anziché gli originari 60 d’età e 40 di contributi, ed un rapporto inversamente proporzionale all’aumentare dell’età (a 63 anni ne servirebbero 37 di contributi, e così via). La quota 100 è più costosa (oltre 10 miliardi di euro), e rischia dunque di venire accantonata ai fini della riforma delle pensioni 2015.

Prestito pensionistico e proposta Inps per la riforma delle pensioni

Ultimissime riforma pensioni flessibilità in uscita

Ad arricchire il ventaglio delle ultimissime proposte per la riforma delle pensioni 2015 è l’idea del prestito pensionistico, con cui i lavoratori prossimi alla pensione potrebbero ricevere un prestito di circa 700 euro da restituire, a rate mensili, una volta maturati i requisiti per la pensione.
Infine, la soluzione da poco avanzata dal presidente dell’Inps Tito Boeri intende garantire con forme di assistenza i lavoratori che hanno perso l’impiego in età avanzata, unificare in un solo assegno mensile tutti i trattamenti previdenziali, abbattere i vitalizi dei parlamentari ed estendere il contributivo per tutti coloro che vogliano andare in pensione anticipata.

Fonti Affari Miei, Business Online, Intrage, Pensioni Oggi

[spacer style=”2″ icon=”9998″] [visure_b2b]