Certificati comunali per uso estero, ecco le nuove regole sul riconoscimento in UE

Riconoscimento certificati in UE senza legalizzazione, la normativa

Il Parlamento Europeo ha confermato che dal 2019 non ci sarà più bisogno delle procedure di legalizzazione e di apostilla per riconoscere in un altro paese UE i certificati che attestino il matrimonio, la nascita, lo stato civile e la fedina penale di un cittadino residente in uno stato dell’Unione.
I paesi aderenti all’UE avranno l’obbligo di informare i cittadini attraverso i siti web comunali entro due anni dall’entrata in vigore della normativa.

Certificati comunali per uso estero, cosa cambierà

L’approvazione della proposta di regolamento della Commissione Europea sul riconoscimento dei certificati pubblici negli stati membri dell’Europa semplificherà l’iter burocratico utile a far autenticare le dichiarazioni di nascita e di morte, di esistenza in vita e di unione, di precedenti penali e di residenza dei cittadini europei.
Di fatto, tali certificati comunali e giudiziari verranno considerati autentici in ogni stato d’Europa senza necessità di legalizzazione né di traduzione certificata del loro contenuto. Sarà sufficiente utilizzare un modulo multilingue standard, da allegare al certificato comunale, per procedere all’accettazione.
Qualora sorgano dei dubbi, ogni stato membro manterrà la facoltà di verificare l’autenticità del certificato tramite gli appositi accertamenti con l’autorità del paese emittente.

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Apostille, legalizzazione e traduzione

Fino alla data di entrata in vigore della nuova normativa, e salvo nuove disposizioni, rimangono valide le procedure di traduzione, legalizzazione e apostilla per rendere valida la presentazione all’estero dei certificati comunali quali quelli di nascita, di residenza, di matrimonio, nonché dei certificati che attestano la presenza o meno di reati sulla fedina penale di un soggetto.
L’apostilla è la certificazione che continuerà a convalidare a livello internazionale un atto pubblico nei paesi aderenti alla convenzione dell’Aia del 5 ottobre 1961. La legalizzazione, invece, consentirà ancora di autenticare un certificato redatto in Italia per tutti gli altri paesi.

Moduli multilingue

I Comuni italiani già prevedono, per l’estratto di nascita, l’estratto di morte e l’estratto di matrimonio, la redazione di un modulo multilingue a sostituzione della legalizzazione.
Il modello preimpostato convalida in più lingue i dati relativi alla nascita, alla morte e al matrimonio del soggetto di ricerca, al fine di presentare senza riserve il certificato comunale all’estero.

Fonti Adiconsum, Europarl, Repubblica

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