ISEE 2019, cosa cambia

ISEE 2019, le novità

L’ISEE 2019 subisce delle variazioni con il decreto crescita entrato in vigore dal 23 ottobre scorso. A comunicarlo è stato l’Inps, con un messaggio dove vengono riepilogate le maggiori novità sul tema.
Sotto esame sono il periodo di validità dell’ISEE corrente e i casi in cui può essere richiesto, nonché la predisposizione di un nuovo modello ISEE 2019 da utilizzare in seguito alle modifiche normative.

ISEE 2019, validità per ISEE corrente

In riferimento all’ISEE corrente, l’Inps conferma che lo stesso può essere richiesto se, dopo l’1 gennaio dell’anno di riferimento del reddito considerato nell’ISEE ordinario, sussiste una variazione della situazione lavorativa per almeno un componente del nucleo, una variazione della situazione reddituale complessiva del nucleo superiore al 25% rispetto alla situazione reddituale individuata nell’ISEE calcolato ordinariamente, o qualora ad almeno uno dei membri del nucleo familiare vengano interrotti i trattamenti previdenziali, assistenziali ed indennitari non rientranti nel reddito complessivo ai fini Irpef. In quest’ultimo caso, l’ISEE corrente viene calcolato sui redditi degli ultimi dodici mesi o degli ultimi due mesi (moltiplicati per sei)  come succede per la perdita, la sospensione o la riduzione dell’attività lavorativa.
Secondo le nuove disposizioni, inoltre, l’ISEE corrente presentato a partire dal 23 ottobre 2019 ha validità di sei mesi, decorrenti dalla data di presentazione del modello sostitutivo.

ISEE 2019, nuovo modello

Il ministero del lavoro,in data 7 ottobre 2019, aveva già approvato i nuovi modelli ISEE, e relative istruzioni per la compilazione, tramite apposito decreto.
La nuova modulistica, che sostituisce i  precedenti modelli ISEE, ha subìto diverse variazioni. Tra le più importanti va tenuto conto dell’aggiornamento nei nuovi modelli ISEE dell’informativa sul trattamento dei dati personali, dell’introduzione nelle istruzioni  della nuova norma che eleva a 4.000 euro, a partire dall’1 gennaio 2019, il limite per essere considerati a carico Irpef per i figli al di sotto dei 24 anni, e dell’inserimento (nelle istruzioni) di tre nuovi paragrafi relativi ai coniugi separati legalmente o divorziati che risiedono nella stessa abitazione, ai componenti, già facenti parte di un nucleo ai fini ISEE, che continuano a risiedere nella medesima abitazione, ed ai neo maggiorenni in uscita da convivenza anagrafica o affidamento temporaneo.