Attivazione pos, coinvolto anche l’amministratore di condominio

Cosa prevede il decreto sul pos per l’amministratore di condominio

Coinvolto anche l’amministratore di condominio nell’[textmarker color=”C24000″]obbligo di attivazione del pos [/textmarker]per consentire pagamenti elettronici al di sopra dei 30 euro. E’ quanto emerge dal decreto 179, che ha disposto tale onere dal 30 giugno 2014 per chi vende prodotti e presta servizi, anche professionali. Una disposizione che, dunque, fa rientrare nella categoria anche gli amministratori di condominio. I quali potrebbero far pagare con il pos sia il loro compenso professionale che le rate delle spese condominiali per prestazione di servizi.

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Che succede se l’amministratore non attiva il pos

Anche se il decreto 179 non parla di sanzioni specifiche qualora l’amministratore non attivi il pos, l’articolo 1206 del codice civile potrebbe far scattare l’illegittimo rifiuto quando il condomino che lo richiede espressamente si vede rifiutare la possibilità di pagamento con carta. Un caso che comporterebbe per l’amministratore il risarcimento dei danni e l’abolizione degli interessi, come recita il successivo articolo 1207 del codice.

Possibili scenari sull’attivazione del pos da parte dell’amministratore

E’ evidente che la scelta migliore per l’amministratore rimane quella di dotarsi del pos per i pagamenti elettronici. Ma una alternativa al pos che non comporta sanzioni c’è. L’amministratore potrebbe infatti far decidere all’assemblea condominiale, all’atto della sua nomina, quale tipologia di pagamento utilizzare tra mav o bonifico bancario, contante o altre modalità. In tal modo, si aggira il problema del pos ma nel rispetto della legge. La delibera dell’assemblea avrà valore con i 500 millesimi e la maggioranza degli intervenuti.

Fonti Il Sole 24 Ore

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