Aziende in perdita: il 33% non pagherà il rincaro su Ires e Irap

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Sono circa un terzo le spa e le srl che, a causa dei propri conti in rosso, non sono tenute a pagare i maxi acconti Ires e Irap, recentemente maggiorati per trovare le coperture utili alla cancellazione dell’Imu 2013. Il dato, secondo quanto emerge dalle statistiche più recenti, ingloba il 33.7% di società italiane. Sono infatti oltre 360mila le dichiarazioni Ires su un milione che hanno registrato una perdita d’impresa. Numeri che si riferiscono alle dichiarazioni fiscali del 2011 e che, dunque, non tengono conto degli ultimi due anni di ulteriore crisi economica italiana, foriera di un rialzo certo delle percentuali di imprese in rosso.

Perché si è optato per i maxi acconti

La prima volta che gli acconti Ires e Irap sono stati rialzati – dal 100 al 101% – è stata questa estate, con lo scopo di rinviare dall’1 luglio all’1 ottobre il passaggio dal 21 al 22% dell’Iva. L’ulteriore aumento, che adesso gravita intorno al 102.5% e che fa il paio con la possibilità offerta all’esecutivo tramite decreto legge di far salire anche i prezzi delle accise sul carburante, è stato dettato dalla necessità di trovare una copertura idonea per la cancellazione della prima rata e del saldo Imu 2013 sulla prima casa.

Cosa possono fare le imprese

Entro il 10 dicembre, una società per azioni con base di calcolo pari a 250mila euro dovrà versare, tramite il metodo storico, 6.250 euro in più rispetto agli acconti del 100%, o 2.500 euro in più se si prende come riferimento la somma già maggiorata: importi aggiuntivi che diventeranno in ogni caso un credito che le imprese potranno vantare nei confronti dello stato. Poiché i maxi acconti varranno anche per il 2014, tuttavia, l’aumento degli acconti – come ha sottolineato lo stesso Ministero dell’economia

comporterebbe un corrispondente effetto negativo nell’anno successivo, che si manifesta in termini di minore saldo e che richiede pertanto idonea copertura

In parole povere, se l’erario incassa più del 100% nel 2013, dovrà incassare meno della stessa percentuale l’anno successivo.

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Visura Cattivo Pagatori
Estratto Conto Equitalia
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Imprese esonerate

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Infografica: il 33% delle Imprese sono in perdita, niente anticipi Ires e Irap

Infografica: il 33% delle Imprese sono in perdita, niente anticipi Ires e Irap

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Se dovesse poi aumentare il numero di società decise a calcolare l’importo dei maxi acconti spettanti attraverso il metodo previsionale, e non storico, il rischio di fallimento delle coperture tramite il rialzo degli acconti Ires e Irap rischierebbe di farsi ancora più concreto. La procedura previsionale, com’è ovvio, espone l’impresa al rischio di pagare sanzioni e interessi qualora il fatturato dovesse risultare almeno in linea con quello dell’anno precedente. Ma, in tempi di crisi, che un’impresa preveda di chiudere il 2013 con un significativo calo rispetto all’anno scorso è quanto meno legittimo. Prefigurandosi il peggio, quella stessa impresa può ridurre la base di calcolo degli acconti. E, di conseguenza, vedersi diminuire l’importo da versare al fisco.

Simona Di Michele

Fonti Il Sole 24 Ore