Cosa prevede la riforma del catasto
Contro gli amministratori condominiali che, appropriandosi indebitamente della liquidità del condominio gestito, lasciano debiti consistenti a causa di investimenti andati in perdita, la riforma del catasto affila le armi.
Oltre allo strumento della polizza, che tutela solo a fronte di inconvenienti contabili già in atto, le nuove disposizioni prevedono l’obbligo, per l’amministratore, di aprire un conto corrente per ogni condominio in gestione, e la possibilità per i condomini di accedere agli estratti conto. Senza contare l’obbligo dell’uso di conti correnti per i movimenti in entrata ed uscita. Una misura che farà scomparire i versamenti in contanti.
Contabilità separata
La misura maggiormente efficace, con buona probabilità, sarà quella legata alla possibilità di separare il ruolo dell’amministratore da quello di controllore della contabilità.
In tal senso, si potrebbe delegare un condomino ad accedere alle attività contabili e bancarie (per le quali, sempre in virtù della riforma, vige l’obbligo di iscrizione al registro di contabilità condominiale). L’alternativa alla delega, soprattutto in condomini di grandi dimensioni, può essere quella di far affidamento su un commercialista od un revisore contabile professionista.
Simona Di Michele
Fonti Il Sole 24 Ore