Cuneo fiscale elevato, in aiuto sgravi Irap

[custom_frame_center shadow=”on”]Aumento cuneo fiscale[/custom_frame_center]

Quanto costa il lavoro in Italia

Secondo l’Ocse, il cuneo fiscale di un italiano senza figli che percepisce uno stipendio medio da lavoratore d’industria supera di 5.5 punti percentuali quello che si registra in media negli altri paesi europei. Un divario che sale a 7.5 punti, se si prende in considerazione un lavoratore con coniuge e due figli a carico. E che, se si considera anche l’Irap, in base a quanto constatato dalla banca d’Italia si innalza vertiginosamente dal 47.6% al 49% per il lavoratore single.

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L’Irap unica soluzione?

L’insostenibilità di una situazione del genere richiede di correre immediatamente ai ripari. E al di là dell’intervento di ridurre il cuneo di 9-10 miliardi ipotizzato dal premier Renzi, quello a cui si deve guardare con estrema urgenza è la fonte da dove poter ricavare le coperture necessarie.  
Ridurre gli oneri sociali sostenuti dall’impresa e l’Irap, in tal senso, potrebbe essere una soluzione. A parità di retribuzione per il lavoratore, la misura avrebbe effetti tanto sul costo del lavoro quanto sulla competitività dei prodotti italiani, che aumenterebbe sia sui mercati esteri che su quello interno. Coinvolgendo un pubblico di imprese più ampio, ovvero aziende più piccole e professionisti, l’Irap potrebbe comportare un aumento di mezzo punto di pil.

Simona Di Michele 

Fonti Il Sole 24 Ore