Cuneo fiscale, Renzi promette un taglio da 10 miliardi

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Intervenire sull’Irap, mettere in atto una spending review che già entro l’anno garantisca 5 miliardi, abbassare la spesa sugli interessi. Sono solo alcune delle armi che il neo premier intende sfoderare per ridurre il cuneo fiscale e contributivo di 10 miliardi entro il 2014.

Cosa farà il nuovo governo per il cuneo fiscale

La riduzione su cui sta lavorando il nuovo governo, dell’ordine di 8-10 miliardi entro dodici mesi, dovrebbe realizzarsi attraverso vari strumenti. In primis, un taglio consistente della spesa pubblica, che permetterebbe di coprire i due terzi della manovra. A seguire, l’uniformazione delle aliquote sostitutive sulle rendite finanziarie, e una diminuzione delle tasse sul risparmio previdenziale, al fine di abbassare l’aliquota attuale dell’11% sui rendimenti delle pensioni integrative.
Renzi, in concerto col nuovo ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, intende raggiungere una solida copertura per la manovra anche attraverso una riduzione progressiva dell’Irap sulle imprese, pari al 10% (il che richiederebbe non meno di 2-3 miliardi), e delle prime due aliquote Irpef per i redditi da lavoro fino a 25-27mila euro (per le quali sarebbero necessari tra i 4 e i 5 miliardi). Quest’ultima misura, per circa l’85% dei lavoratori, potrebbero significare un aumento medio di quasi 100 euro in busta paga.
Il neo premier, nel suo intervento al senato, ha poi parlato di uno “strumento universale” per sostenere chi perde il posto di lavoro. Si tratterebbe di un’estensione dell’Aspi per i lavoratori parasubordinati e atipici attualmente non coperti, “con un costo – ha spiegato il responsabile economico del Pd Filippo Taddei – che stimiamo tra i 7 e 9 miliardi anche assorbendo parte delle risorse per la cassa in deroga”.

Il piano Cottarelli per la spesa pubblica

Se la parte da padrone, per la riduzione del cuneo fiscale, la farà la spending review, per i primi interventi veramente strutturali bisognerà aspettare maggio, quando il piano Cottarelli per la spesa pubblica sarà già stato varato insieme al documento di economia e finanza (Def).
Il dossier sulla spesa pubblica, attualmente già nelle mani di Renzi e Padoan per essere discusso, prevede un risparmio dai 3.5 ai 5 miliardi dal 2014, dai 15 ai 20 nel 2015, e di 32 miliardi nel 2016. Per la copertura necessaria per quest’anno, il documento prevede misure diversificate, da un taglio sugli acquisti di beni e servizi ad una riduzione delle società partecipate, da una razionalizzazione degli incentivi per le imprese ad una serie di interventi sul pubblico impiego, come la mobilità obbligatoria per dipendenti e dirigenti pubblici. Non mancheranno, almeno sulla carta, interventi su auto blu, costi della politica e gestione degli immobili pubblici.

Simona Di Michele

Fonti Il Sole 24 Ore